VENEZIA - Entro la fine di maggio si conoscerà quale percorso dovranno fare le grandi navi per arrivare ai terminal portuali della Marittima o, eventualmente, di Marghera. Lo ha...
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Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intende chiudere la partita entro il prossimo mese anche perché andando oltre ci sarebbe il serio rischio per l’economia veneziana di perdere buona parte del business delle crociere. Le proposte rimaste in campo sono il canale Sant’Angelo Contorta, proposto dall’Autorità portuale e condiviso anche dalla Regione e dalla Provincia, il canale retro Giudecca (con ingresso dal porto di Lido, come accade oggi) proposto dal sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti e il ripristino del canale Vittorio Emanuele III, già esistente (era percorso dalle petroliere fino a qualche decennio fa) come proposto dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni.
Non si è parlato, invece, delle soluzioni di terminal alternativo, come i progetti di avamporto al Lido presentati da Cesare De Piccoli o dal pool Boato-Vittadini-Giacomini.
CHISSO: ATTACCO FRONTALE A ORSONI
«La soluzione per il transito della grandi Navi fino alla Marittima è in Legge Obiettivo. Questo lo si sapeva prima ed è stato confermato oggi anche durante la riunione del Comitatone. La sensazione che si respirava durante l'incontro era quella di una città prigioniera dei desideri del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, che pretende di sostituirsi all'Autorità Portuale, alla Capitaneria, ai ministri, allo Stato in generale. Questo pericolo però mi pare scongiurato». A dirlo in una nota Renato Chisso, assessore regionale ai trasporti. «Il sindaco - rileva - sta cercando di uscire da un vicolo cieco dove è finito per manie di grandezza. Queste manie però rischiano di costare caro a tutti i cittadini. Mi sembra, con le dovute proporzioni, Napoleone ai tempi della Serenissima. Speriamo che non faccia gli stessi danni».
IL SINDACO CONVINTO: LA SOLUZIONE È IL CANALE VITTORIO EMANUELE
Orsoni ha parlato di «una svolta, alla luce del nuovo modo di affrontare la questione: finalmente si coinvolge la Città sulle decisioni che riguardano le sue sorti». «Tutte le alternative al passaggio delle grandi navi al Bacino di san Marco valutate finora prevedono una modificazione del regime idraulico della Laguna. Il canale Malamocco-Marghera - ha aggiunto - fu costruito proprio per allontanare le grandi navi dalla città. Oggi il fenomeno è sostanzialmente lo stesso ed è naturale che questo canale sia quello più adatto all'uso. Attraverso il Vittorio Emanuele, con aggiustamenti limitati, - ha detto ancora - si può raggiungere la Marittima. Utilizzare i canali che ci sono, senza affrontare nuovi scavi in Laguna, mi pare una decisione in armonia con le leggi vigenti, senza necessità di Legge Obiettivo: una soluzione banale, e la più ovvia. L'uso del Vittorio Emanuele potrà essere governato dalle autorità competenti con un sacrificio limitato che mi pare possa essere affrontato alla luce dell'interesse primario di Venezia e della sua Laguna».
Il sindaco ha ringraziato il governo per aver accettato la richiesta di convocare il Comitatone, ritenuta la sede idonea a discutere «di questo importante argomento», stigmatizzando la mancanza di convocazione del Comune di Venezia in altri tavoli nonostante le reiterate richieste, sedi e tavoli ritenuti comunque impropri perché, ha detto il sindaco, «qualsiasi decisione non può prescindere dal coinvolgimento della Città». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino