PORTO TOLLE - Le marinerie di Porto Tolle, Goro e Comacchio e i rispettivi rappresentanti politici locali si sono incontrate ancora. Questa volta il Delta rodigino è...
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«È sta una sorta di seconda puntata dell’incontro avuto una decina di giorni fa a Scardovari - racconta Pizzoli -. Stiamo cercando di perseguire anche proposte sul piano ambientale, non dobbiamo infatti scordare il danno all’ecosistema portato da questo crostaceo che sta destabilizzando il nostro Delta».
SECONDO INCONTRO
A spiegare di cosa si sia discusso è proprio Bertaggia: «Abbiamo parlato della situazione delle lagune e aree demaniali dove sono pressoché scomparsi i molluschi depredati dal granchio blu. Secondo i dati elaborati dall’Ispra, su campioni prelevati e studiati, l’85% della perdita di molluschi è determinata da questo crostaceo». Di qui si è quindi fatto il punto: «Sono state rappresentate le difficoltà economiche e sociali che si paleseranno in tempi brevi data l’impossibilità dei pescatori di percepire reddito - continua Bertaggia -. L’intento è portare avanti istanze comuni, pur tenendo conto ovviamente delle peculiarità territoriali, per affrontare l’emergenza e la crisi conseguente».
Tra le prossime azioni spunta la richiesta di un tavolo di discussione a “prefetture riunite” ossia con la presenza sia del Prefetto di Rovigo che del Prefetto di Ferrara in qualità di rappresentanti del Governo sul territorio.
NUOVO DOCUMENTO
Contemporaneamente l’assessore racconta che sarà stilato un nuovo documento «con la collaborazione delle associazioni di categoria, dove verranno formalizzate le richieste da sottoporre al Ministero nonché un piano programmatico di intervento». Come evidenzia Bertaggia, è una scelta dettata dalla «volontà del settore ittico che vuole rimanere propositivo. Insisteremo indubbiamente con l’istanza di dichiarazione dello stato di emergenza o comunque di adozione di provvedimenti che consentano la moratoria dei mutui/finanziamenti e la sospensione del pagamento degli oneri previdenziali».
Fa sponda ancora il primo cittadino: «Stiamo viaggiando su più binari per trovare soluzioni praticabili. Dobbiamo rimanere propositivi, perché questa è la strada da percorrere. Non escludiamo l’idea di dare vita a una manifestazione, ma non è la soluzione al problema: bisogna continuare a lavorare e impegnarsi». Quanto alle ultime disposizioni del Governo: «Gli stanziamenti approvati, 2,9 milioni e 10 milioni, pur con le criticità rilevate, permetteranno ai Consorzi di avere della liquidità ma non sono ritenute sufficienti ad affrontare la grave situazione del settore».
Lunedì è fissato un incontro in Provincia con Regione, Comune e Consorzio «per valutare se l’eventuale svolgimento di altre attività lavorative possa far venir meno un dei presupposti per ottenere/mantenere la licenza di pesca professionale - conclude l’assessore - licenza di tipo A (di competenza della Regione) e di conseguenza l’autorizzazione di pesca ai molluschi e, se necessario, adottare dei provvedimenti atti a garantire il mantenimento dei permessi nel periodo necessario a superare la crisi».
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Il Gazzettino