Granchio blu, la femmina può deporre fino a 8 milioni di uova

Granchio blu. Le femmine arrivano a deporre tra 2 e 8 milioni di uova per covata. La cucina potrebbe risolvere il problema
VENEZIA - Il Callinectes sapidus, crostaceo originario dell'Atlantico del Nord e giunto in Italia intorno al 2007, è oggetto di...

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VENEZIA - Il Callinectes sapidus, crostaceo originario dell'Atlantico del Nord e giunto in Italia intorno al 2007, è oggetto di accesi dibattiti già da molte settimane. Conosciuto più comunemente come granchio blu, questo crostaceo è una specie aliena (quindi non presente naturalmente nei nostri ecosistemi marini), che ormai sta tormentando le spiagge italiane da svariati anni.

Nonostante stia diventando protagonista di numerose ricette culinarie, la sua nomea è dovuta principalmente ai disagi che sta provocando al mercato e all'ecosistema italiano. Il granchio blu infatti è noto per essere il nemico giurato di numerose specie di molluschi e crostacei: grazie alle sue particolari chele, l’animale sta arrecando gravi danni alle colture di cozze, vongole, ostriche, gamberi e anguille, riuscendo, grazie alla sua voracità, a dimezzarne la produzione italiana, che oggi vale più di 100 milioni di euro. Già dal 2022 svariate zone di acqua dolce e salata del Veneto, Emilia-Romagna, Lazio e Toscana sono state invase dal crostaceo di color blu, che con la sua veloce proliferazione ha causato gravi danni a molti allevamenti ittici. Il governo italiano ha autorizzato una spesa di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi e delle imprese di acquacoltura che provvederanno alla cattura ed allo smaltimento dei granchi blu, ma basterà per debellare il problema?

Poiché riscontrabile in una moltitudine di habitat, questa specie di crostaceo si nutre di un'ampia varietà di rifiuti e avanzi. I granchi blu sono onnivori, quindi non hanno troppi problemi a procurarsi del cibo. La loro dieta varia è composta principalmente da lumache, alghe, rane, pesci, carogne e piante. Non è così frequente, ma è possibile che un esemplare adulto arrivi a diventare un cannibale, nutrendosi, in mancanza di altre fonti di nutrimento, di piccoli granchi blu.

L'aspetto più preoccupante riguarda la sua riproduzione: il granchio blu ha un ciclo di vita breve, quindi il suo tasso di crescita è molto veloce, così come la sua fertilità. L'accoppiamento è condizionato dalla lunghezza della giornata e dalla temperatura dell'acqua: la riproduzione può avvenire in primavera e, secondo alcuni studi recenti, le femmine possono arrivare a deporre anche tra due e otto milioni di uova per covata. 

Tenendo conto principalmente di questo ultimo dato, la pericolosità e la resilienza del granchio blu potrebbe rivelarsi in futuro un problema più grosso di quello che si pensa: la soluzione potrebbe arrivare anche dalla cucina, sì, perché il granchio blu è commestibile e fa parte della dieta di molti altri paesi. Perciò, puntare a pescare e commercializzare il granchio blu, sia in Italia che all’estero, potrebbe dimostrarsi salvifico per il nostro ecosistema e paese.

 

 

 

 

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Il Gazzettino