Il granchio blu veneziano è pronto a sbarcare in Corea. Il console: «Se ne potessimo importare di più sarebbe vantaggioso per tutti»

Esemplare di granchio blu, a destra il console coreano Kang Hyung Shik
VENEZIA - «Se la Corea potesse importare un numero maggiore di granchi blu da Venezia e dalle zone lagunari, penso che sarebbe reciprocamente vantaggioso per...

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VENEZIA - «Se la Corea potesse importare un numero maggiore di granchi blu da Venezia e dalle zone lagunari, penso che sarebbe reciprocamente vantaggioso per entrambe». A dirlo è stato il console generale della Repubblica di Corea, Kang Hyung Shik, in un incontro a Cà Farsetti, sede del Comune di Venezia.

Si tratta di un progetto che, da una parte, consente di rispondere alla domanda del prodotto espressa dai consumatori coreani e, dall'altra, di limitare la diffusione del crostaceo nelle acque lagunari, cosa che mette in pericolo la biodiversità della fauna ittica e ha ripercussioni anche nella filiera della ristorazione a base di pesce.

All'incontro era presente anche l'assessore al commercio, Sebastiano Costalonga, il direttore del Mercato Ittico, Michele Chieregato e le realtà imprenditoriali locali che si occupano di esportazione del pescato. «La fattibilità del progetto - commenta Costalonga - è possibile solo grazie al supporto indispensabile degli operatori esperti del settore, che garantirà ai consumatori coreani la possibilità di disporre di un prodotto lavorato secondo i migliori standard qualitativi».

Non è da escludersi un possibile intervento della Regione, per supportare le imprese nel mantenere un costo basso per il commercio con la Corea del Sud. Trattandosi di una richiesta quantitativa importante del crostaceo da parte del Paese asiatico, l'interesse potrebbe essere nazionale, secondo quanto rivela Costalonga. «Anche perché nei prossimi anni - conclude - si prevede un aumento della presenza del crostaceo nell'Adriatico, questa potrebbe essere una soluzione».

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Il Gazzettino