Venezia, allarme graffiti e scarabocchi in tutta la città: dal ponte di Rialto all'Arsenale. Scoppia la polemica: arte di strada o imbrattamento?

VENEZIA - Venezia, allarme graffiti e scarabocchi in tutta la città: dal ponte di Rialto all'Arsenale. Scoppia la polemica: arte di strada o...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VENEZIA - Venezia, allarme graffiti e scarabocchi in tutta la città: dal ponte di Rialto all'Arsenale. Scoppia la polemica: arte di strada o imbrattamento? Scarabocchi senza valore artistico, graffi di vernice che rimandano a Tag di profili social, banali dichiarazioni d'amore e slogan privi di senso. Sui muri di Venezia è in aumento il fenomeno dei vandali dello spray, che usano la città sulla laguna solo per ottenere, poi, qualche minuto di celebrità sul web. Non sono i murales, bellissimi e colorati, che firme della street art hanno lasciato in questi anni solo in luoghi di minor pregio storico, e comunque non sui monumenti.

Vandali a Venezia

Si tratta di tagger, gente dallo spray facile, che pur di violare la legge - scrivere sui muri è vietato se non se ne ha l'autorizzazione - si accontenta di una firma all'acrilico per segnare il proprio passaggio. Scarabocchi che risolvono facilmente il dilemma su queste forme espressive: è arte di strada, o imbrattamento?

Sono migliaia le scritte e i ghirigori che deturpano le calli, i ponti e i muri dei palazzi veneziani.  La mappa dei vandali dello spray è lunghissima. Solo immaginando un itinerario tra l'Arsenale e il ponte di Rialto si incontrano muri tappezzati di scarabocchi al Ponte degli Scudi, a Santa Maria Formosa, sulla chiesa di Santa Maria Mater Domini, sul Ponte di Sant'Antoni, in calle Santa Giustina, sul Fontego dei Tedeschi, su una vera da pozzo del 1500 in campo Sant'Angelo - qui un maialino stampato a matrice -, davanti al palazzo dell'Agenzia delle Entrate.
Un itinerario più interno rispetto alle "tangenziali" dei turisti, ma importante, perché conduce, a piedi, dalla stazione
ferroviaria fino ai siti espositivi della Biennale, come le Corderie e i Giardini, a Castello.

Sul muro della salizzada della chiesa di Sant'Antonin, in direzione San Marco, è tutto un ghirigoro di punti e virgola, simili ad omini in corsa. In una palazzina gotica, che confina con il ponte dei Scudi, gli schizzi di vernice salgono fino al primo piano e continuano nella calle sottostante. Su di un civico di calle Santa Giustina, un bombolettaro ha addirittura "decorato" l'intera facciata con una vescica che spara ghirigori.

Insomma, gli scarabocchi - com'è stato per i primi writer degli anni Sessanta - potranno anche essere una forma di


«sovversione critica» che usa gli spazi urbani. Ma fanno una bella differenza con i messaggi universali lasciati nelle città dagli artisti del graffito. Come il "Bambino migrante", con giubbotto di salvataggio e torcia di segnalazione in mano, dipinto nottetempo da Banksy su un muro a pelo d'acqua di un edificio in Rio Novo.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino