​Palle di Natale e decorazioni non sicure: sequestrati oltre 11mila pezzi

Maxisequestro a Gorizia
GORIZIA - In occasione delle festività natalizie e di fine anno la Compagnia della Guardia di finanza di Gorizia ha eseguito alcuni controlli sui rivenditori di...

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GORIZIA - In occasione delle festività natalizie e di fine anno la Compagnia della Guardia di finanza di Gorizia ha eseguito alcuni controlli sui rivenditori di articoli natalizi e di numerosi altri commercianti della provincia, in un periodo in cui si registra l’aumento di questo tipo di consumi e quindi aumenta anche il rischio che vengano immessi nel mercato prodotti non sicuri per la salute o di provenienza dubbia.


L'indagine ha consentito di individuare ben 11.269 addobbi natalizi messi in vendita senza le indicazioni riguardanti la tipologia di prodotto, il nome del produttore, il paese d’origine, i materiali impiegati, le istruzioni per l’uso e le modalità di smaltimento, con particolare riferimento alle apparecchiature elettriche.
 
Decorazioni, palline, alberi e stelle di Natale, fiocchi, adesivi, pupazzi, ghirlande, candele, biglietti d’auguri, statuine per presepi, cappellini di Babbo Natale, carte e buste da regalo, ma anche articoli casalinghi come cornici, accessori da cucina, e di bigiotteria come orecchini, ciondoli e braccialetti, completamente privi delle etichettature a norma di legge.
 
Parte dei prodotti, pari a 4.583 articoli, sono stati sottoposti a sequestro in attesa di essere regolarizzati con la giusta etichettatura, mentre altri 6.686 prodotti sono stati prontamente regolarizzati dai rivenditori. Sono state irrogate sanzioni amministrative che potranno essere definite, in misura ridotta, con il pagamento di 30.625,00 euro in favore della Camera di Commercio e della Provincia di Gorizia.
 
Nel 2015 incremento dei sequestri
Nel corso del 2015 il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Gorizia ha sottoposto a sequestro amministrativo oltre 200.000 prodotti, con un incremento dei sequestri, rispetto all’anno precedente, pari al 650%, contestando a 31 imprese della provincia la violazione delle prescrizioni del Codice del consumo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino