Strage dei ragazzi. Lutto cittadino e una veglia unica per ricordare i quattro ragazzi allo Stadio di Cordignano

Il luogo della strage dei quattro ragazzi a Godega San'Urbano
CORDIGNANO - Il filo che li legava era solido. Anche se l’età giovanissima. Condividevano la passione per lo sport e le serate tra locali e chiacchiere al chiaro di...

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CORDIGNANO - Il filo che li legava era solido. Anche se l’età giovanissima. Condividevano la passione per lo sport e le serate tra locali e chiacchiere al chiaro di luna. Un’idea ancora vaga per il futuro ma la voglia di prendere in mano il proprio destino. Impegnati. Bravi ragazzi. Con famiglie solide alle spalle. Sono morti tutti e quattro. Insieme. Nella stessa auto dopo una serata passata al bar. E insieme saranno ricordati in una veglia laica, nel rispetto della fede di tutti e quattro i ragazzi, uno dei quali è albanese e di religione musulmana. Insieme saranno anche tumulati, in cimitero. Una bara a fianco dell’altra. Tre dei quattro amici, i trevigiani. A darsi la mano, metaforicamente, come quando erano in vita. È il desiderio delle famiglie che non se la sono sentita di separarli per l’ultimo riposo. Una decisione commovente, che rivela l’amore di queste famiglie per i loro ragazzi, dei quali conoscevano sogni e segreti. Così tanto da rispettarne l’amicizia come il più bel valore. Nonostante la tragedia, il dolore, la disperazione. Più forte c’è il richiamo di quell’unione che i loro figli avevano intessuto, giorno dopo giorno, quando uscivano da scuola, quando alla sera si davano appuntamento negli stessi locali e passavano le serate negli stessi posti. Fianco a fianco.

LA DECISIONE

La veglia sarà domani sera, alle 20,30, allo stadio di Cordignano, in via de Coubertin. Il sindaco, Roberto Campagna, dove abitavano Daniele De Re e Xhuliano Kellici, ha deciso che giovedì sarà proclamato il lutto cittadino. «Quattro giovani vite spezzate in una stessa notte. L’intero paese li ricorderà in un momento comunitario. Sarà il modo per stringerci attorno a genitori e fratelli. Un modo per dire che la vita continua e che tutti noi saremo loro vicini. Pronti a sostenerli e ad aiutarli. La perdita di un ragazzo di 18-19 anni, nel fiore della vita, è un colpo troppo duro. Ecco perchè abbiamo deciso di fare questa veglia insieme» dice il sindaco. Ci saranno anche il primo cittadino di Orsago, Fabio Collot, dove abitava Daniele Ortolan, il terzo giovane deceduto sabato notte e il sindaco di Caneva Dino Salatin dove risiedeva il quarto giovane, Marco Da Re.

IL VESCOVO

Insieme alle amministrazioni comunali, le parrocchie di Cordignano, Ponte della Muda, Orsago e Stevenà, i tanti amici, le squadre di nuoto e di ciclismo dove avevano militato Daniele Ortolan e Daniele De Re, e tutte e tre le comunità. Ha confermato la sua presenza anche il vescovo Corrado Pizziolo. Poi, i funerali saranno divisi. La procura del tribunale ha già rilasciato il nulla osta. Così, l’addio a Xhuliano Kellici verrà dato domani mattina a casa, secondo il rito musulmano, e poi il giovane verrà inumato nel cimitero di Cordignano. Le cerimonie funebri degli altri ragazzi saranno presumibilmente divise. Cerimonie funebri semplici, intime. «Leggeremo un testo, poche righe, per parlare di Daniele. La famiglia ci ha dato il permesso. Ricorderemo questo ragazzo pieno di vita, vivace, esuberante, che adesso potrà vivere nel nostro ricordo per sempre» dice l’allenatrice di Daniele Ortolan, Laura Spinadin. Sport, una parola magica che li univa. Xhuliano Kellici aveva iniziato a praticare kickboxing, specialità che lo stava appassionando, mentre in passato aveva giocato a calcio in alcune squadre giovanili della zona. E Marco Da Re, 18 anni, di Caneva, aveva frequentato per un paio d’anni l’istituto alberghiero Beltrame di Vittorio Veneto con l’obiettivo di diventare cuoco. Aveva abbandonato gli studi e lavorava all’Ecomaster srl di Orsago. «Sarà commovente e struggente dire addio a tutti e quattro insieme» scandisce il sindaco Campagna. 

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Il Gazzettino