TREVISO - «La giustificazione dei motivi di salute ricorre spesso nel Movimento. Mi ricordo che quando toccò a me uscire, quando mi misero fuori proprio su...
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Borrelli si è palesato con un post sul proprio profilo Fb in cui ha spiegato senza però chiarire nulla. Ha però annunciato la creazione di un nuovo movimento di cui ancora nessuno sa niente e sottolineato che i motivi di salute non c'entrano con il suo improvviso addio al M5s e il conseguente passaggio al gruppo misto del parlamento europeo. Una scusa insomma, data in pasto all'opinione pubblica dai portavoce pentastellati. Questi lati enigmatici di uno degli uomini forti del movimento sorprendono fino a un certo punto Gnocchi. «Sono stupito, ma semplicemente perché non mi aspettavo certe cose. Ad esempio: Borrelli finisce nel gruppo misto proprio come ci sono finito io. Ma quando capitò a me, mi ha accusato di incoerenza dicendo che avrei dovuto dimettermi. Ripeteva sempre: "Chi esce si deve dimettere perché è stato eletto sfruttando l'immagine di Grillo e il simbolo del movimento". Vedo che non è più così. Strano che non si dimetta - ironizza - rinunciando ai suoi lauti emolumenti». Borrelli, agli occhi di Gnocchi, non è mai stato un fulgido esempio di fedeltà ai principi politici: «Nel Movimento 5 Stelle la regola dell'uno vale uno non è mai stata applicata. E Borrelli, al massimo, è stato il prototipo migliore dei politici che puntano solo a raggiungere l'obiettivo senza curarsi del mezzo».
Di certo però la curiosità su cosa abbia spinto l'europarlamentare trevigiano ad andarsene è tanta. «Tra noi ex si parla, ovviamente. E c'è chi dice che la necessità di togliersi dalla mischia sia dovuta alle lotte intestine e al fatto che Borrelli ha perso i suoi padrini: Grillo si è allontanato dal Movimento, mentre Casaleggio senior non c'è più». Secondo questa teoria, certe libertà di cui avrebbe goduto non gli sarebbero più permesse.
Il Gazzettino