«Un atto criminale non collegato al terrorismo»: l'Egitto prepara la sua verità per la morte di Giulio Regeni. E mette a ferro e a fuoco la città...
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Negli ambienti egiziani ora si dice che il ricercatore fosse “sorvegliato”, tenuto d'occhio dalla polizia o da qualche organizzazione paramilitare, per via di quei contatti che aveva provato a stabilire con il mondo dei lavoratori. Cercava informazioni per la sua tesina sull'autonomia dei sindacati locali durante il governo di al-Sisi. Potrebbe aver incontrato persone sgradite al governo egiziano. Del resto il giovane friulano si era già espresso in maniera critica su come i diritti venivano tutelati nel paese africano. E lo aveva scritto anche per un'agenzia di informazione che si chiama Nena News (agenzia stampa Vicino Oriente), un sito creato da giornalisti e ricercatori «con l'obiettivo di diffondere un'informazione indipendente».
Il Gazzettino