Sono almeno quattro i depistaggi degli apparati egiziani sulle vicende legate alla morte di Giulio Regeni. È quanto emerso nell'audizione in commissione parlamentare di...
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«Nell'immediatezza dei fatti sono stati fabbricati dei falsi per depistare le indagini. In primis l'autopsia svolta al Cairo che fa ritenere il decesso legato a traumi compatibili con un incidente stradale. Un altro depistaggio - ha spiegato Colaiocco - è stato quello di collegare la morte di Giulio a un movente sessuale con Regeni che viene fatto ritrovare nudo. Esistono poi, altri due più rilevanti tentativi di sviare le indagini». Il primo alla vigilia della trasferta dei pm romani del 14 marzo del 2016. «Due giorni prima un ingegnere parla alla tv egiziana raccontando di avere visto Regeni litigare con uno straniero dietro al consolato italiano e fissa alle 17 del 24 gennaio l'evento. È tuttavia emerso - ha spiegato il pm - che il racconto è falso e ciò è dimostrato dal traffico telefonico dell'ingegnere che era a chilometri di distanza dal consolato e sia dal fatto che Giulio a quell'ora stava guardando un film su internet a casa».
«L'uomo che ha messo in atto il tentativo di depistaggio ha ammesso di avere ricevuto quelle istruzioni da un ufficiale della Sicurezza nazionale che faceva parte del team investigativo congiunto italo egiziano.
Il Gazzettino