Regeni, Cambridge "risponde" a Renzi: collaboriamo

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FRIULI VENEZIA GIULIA - Sulla vicenda di Giulio Regeni, il ricercatore friulano trovato ucciso in Egitto, l'Università di Cambridge ha fatto sapere da un suo...

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FRIULI VENEZIA GIULIA - Sulla vicenda di Giulio Regeni, il ricercatore friulano trovato ucciso in Egitto, l'Università di Cambridge ha fatto sapere da un suo portavoce che Maha Abdelrahman, ex tutor di Giulio Regeni, «è pienamente disponibile a collaborare con i procuratori italiani».  E' la risposta alla nuova richiesta di rogatoria, la terza trasmessa alle autorità inglesi (finora la docente si era negata) e alla polemica sollevata ieri dall'ex premier Matteo Renzi che su Twitter aveva postato "Cambridge sta nascondendo qualcosa?". Anche se Cambridge sottolinea che «non intende rispondere a insinuazioni sensazionalistiche di nessun aiuto».

L'insegnante aveva già raggiunto l'Italia in occasione del funerale di Giulio Regeni, celebrato nel piccolo comune di Fiumicello, dove vive tuttora la sua famiglia. Anche allora era stata sentita ma dal quel lontano febbraio 2017 è passato oltre un anno e mezzo. Alla luce degli sviluppi che ha avuto l'indagine aperta per trovare i responsabili dulla morte del giovane ricercatore friulano, la docente, che era uno dei suoi punti di riferimento per il suo periodo di studio in Egitto, potrebbe chiarire alcuni aspetti ancora oscuri. «Noi vogliamo con forza la verità su Giulio Regeni - ha scritto ieri Renzi -  La verità, solo quella. Per questo chiediamo da mesi chiarezza anche all'Università di Cambridge Il team che seguiva Giulio sta nascondendo qualcosa?». Replica l'ateneo britannico: «Non abbiamo ancora ricevuto una richiesta formale per la testimonianza» e «confidiamo di riceverne una il più velocemente possibile, come abbiamo ripetutamente sollecitato». Come dire: non abbiamo nulla da nascondere, anzi.

Il 9 ottobre scorso il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, e il sostituto Sergio Colaiocco hanno trasmesso all'autorità giudiziaria del Regno Unito un ordine di rogatoria in cui si chiede l'interrogatorio formale della professoressa Maha Abdelrahman, la tutor a Cambridge di Giulio Regeni, e l'acquisizione dei suoi tabulati telefonici, mobili e fissi, utilizzati tra il gennaio 2015 e il 28 febbraio 2016, per ricostruire la sua rete di relazioni. In particolare, con l'interrogatorio la procura di Roma intende fare chiarezza su cinque aspetti: chi ha scelto il tema specifico della ricerca di Giulio, che ha scelto la tutor che in Egitto l'avrebbe seguito, chi ha scelto e con quale modalità di studio la «ricerca partecipata», chi ha definito le domande da porre agli ambulanti intervistati dal ricercatore e se Regeni abbia consegnato alla professoressa Abdel Rahman l'esito della sua ricerca durante un incontro al Cairo il 7 gennaio del 2016. 


La nuova rogatoria è la terza trasmessa alle autorità inglesi. Nella prima, nel giugno del 2016, si chiedeva, tra l'altro, l'audizione di Abdel Raman ma la docente si rifiutò di presentarsi davanti all'autorità giudiziaria inviando, alcune settimane dopo, una mail in cui raccontò di avere incontrato per pochi minuti Regeni la mattina del 7 gennaio del 2016 in un bar del Cairo. 
Oltre all'audizione della docente, la Procura ha chiesto nella rogatoria anche di identificare e ascoltare, alla presenza di inquirenti italiani, tutti gli studenti che l'università, sotto il controllo della docente, ha inviato al Cairo tra il 2012 e il 2015. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino