Uccisa dal marito, scempio sulla tomba di Giulia Lazzari: strappata l'epigrafe con la foto

Uccisa dal marito, scempio sulla tomba di Giulia Lazzari: strappata l'epigrafe con la foto
ADRIA - Giulia Lazzari non ha pace neppure da morta. Ignoti hanno strappato dalla tomba della 23 enne, vittima di femminicidio, nel cimitero frazionale di Bottrighe,...

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ADRIA - Giulia Lazzari non ha pace neppure da morta. Ignoti hanno strappato dalla tomba della 23 enne, vittima di femminicidio, nel cimitero frazionale di Bottrighe, l’epigrafe che sostituisce momentaneamente la lapide vera e propria. Sarebbero stati inoltre asportato i fiori ed i lumini presenti. A denunciare il fatto la sorella Deborah. «A voi che avete fatto dispetti sulla tomba di mia sorella, una sola cosa voglio dirvi. Vi troverò e quando sarete nelle mie mani è finita».


Scena vergognosa al funerale di Giulia Lazzari: rissa sfiorata fra i parenti

Poche ore prima proprio Deborah Lazzari, commentando la notizia dell’esito dell’incidente probatorio sul marito della sorella, Roberto Lo Coco, che era stato dichiarato capace di intendere e di volere, aveva sottolineato: «Ti sarebbe piaciuto far credere che non ci stavi con la testa? E invece no. Sei in grado di intendere e di volere. Ed ora devi marcire in prigione».

 

"Copriti o ti uccido". I messaggi su Whatsapp poi strangola la moglie

ADRIA (ROVIGO) - Diceva di amarla. Ma quello che Roberto Lo Coco provava per la moglie Giulia Lazzari, nulla aveva a che fare con l'amore. Era ossessione e mania di possesso. Di controllo. Era .


FATTI COLLEGATI
Per qualcuno in paese le due cose potrebbero essere collegate. Lo Coco, rinchiuso nel carcere di Verona, indagato per omicidio premeditato, avrebbe aggredito la donna nel pomeriggio di martedì 8 ottobre nella loro abitazione di via Chieppara, nel quartiere Case Rosse. Sembra che Giulia, al termine dell’ennesimo litigio, avesse espresso la definitiva volontà di separarsi dal marito. Lei lavorava come cameriera in una pizzeria mentre lui risulterebbe disoccupato e tossicodipendente. Lo Coco si era convinto che moglie avesse una storia da quattro mesi con un collega di lavoro. Giulia Lazzari, spentasi nove giorni dopo, il 17 ottobre, nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale di Rovigo, ha lasciato Ginevra, una bimba di soli quattro anni, ora affidata a una struttura protetta. «Non ho parole per descrivere lo sdegno verso un gesto cosí vile e disprezzante - commenta il sindaco Omar Barbierato - ed il protagonista o i protagonisti sappiano che tutta la comunità è con Giulia e con la sua famiglia. Nessun gesto vile potrà rompere questo legame. Giulia è nel nostro cuore. Nulla e nessuno potranno rompere od oscurare questo amore».
 


«Questa mattina - ha scritto infine l’avvocato delle famiglia Lazzari, Enrica Fabbri sul proprio profilo Facebook - la tomba è stata ripristinata con amore e dedizione da parte delle persone che l’hanno amata e la amano ancora. Sottolineo che l’atto compiuto nelle scorse ore è stato veramente ignobile. Verrà approfondito nelle opportune sedi. Invito all’astensione da ulteriori simili e squallide condotte ora sotto osservazione. Chi ha orecchie per intendere intenda». Prima dei funerale della giovane, vandali avevano preso di mira lo spazio pensato per omaggiare Giulia, posizionato sotto il teatro comunale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino