Omicidio Cecchettin. È caccia al cellulare e al pc di Giulia: si cerca nei cassonetti dei rifiuti. La Punto arriverà a Padova con una bisarca

Da Vigonovo alla cittadina tedesca di Bud Durremberg passando per Cortina, dove ha fatto rifornimento. Dopo oltre mille chilometri, vicino a Lipsia, ha avuto fine la fuga di...

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Da Vigonovo alla cittadina tedesca di Bud Durremberg passando per Cortina, dove ha fatto rifornimento. Dopo oltre mille chilometri, vicino a Lipsia, ha avuto fine la fuga di Filippo Turetta. Lui è già in Italia da tre giorni, ma la Fiat Grande Punto che ha utilizzato per scappare dall’atrocità di quanto ha commesso, è ancora in Germania. A breve, però, la vettura farà il percorso inverso e tornerà in Italia su una bisarca, e sarà affidata ai carabinieri del Ris di Parma per le analisi. Arriverà nei prossimi giorni, massimo entro la prossima settimana, dopo il via libera della magistratura tedesca, che ha ricevuto dalla procura di Venezia la richiesta di un “ordine di investigazione europeo sul sequestro di macchina e oggetti”. Ottenuto l’ok dalla Germania, gli investigatori italiani andranno a recuperare l’auto e le cose sequestrate.


La vettura non è stata ancora esaminata dalle autorità tedesche dopo l’arresto del giovane avvenuto il 18 novembre nei pressi di Lipsia. La richiesta formale della Procura veneziana riguarda anche oggetti trovati addosso a Turetta e nella sua auto, che includono un coltello, un guanto e circa 300 euro in contanti.
L’autorizzazione da parte della magistratura tedesca consentirà ai carabinieri di procedere con il recupero della macchina senza pericolo di contaminare i reperti, mediante una bisarca, per condurla al Ris di Parma, dove verranno condotte le analisi sia sulla vettura che sui reperti sequestrati. Al momento il telefono di Giulia non è stato ancora ritrovato, così come il suo pc portatile, mentre nelle vicinanze del cadavere, in Friuli, è stata recuperata recentemente una sola scarpa della ragazza, insieme ad altri oggetti, tra cui un libro per l’infanzia.


A VIGONOVO
Ma le analisi e le ricerche continuano anche nel Veneziano. Dopo avere rincorso e colpito con furia omicida la ragazza nella zona industriale di Fossò intorno alle 22.30 di sabato 11 novembre, in via Quinta Strada, Turetta ha girovagato con la sua Punto nera per una decina di minuti lungo le strade del paese, apparentemente senza alcun motivo. Oltre alle immagini delle telecamere di sorveglianza della sede Dior che hanno ripreso la scena dell’aggressione, esistono altri filmati già in possesso dell’autorità inquirente.


La vettura è stata infatti inquadrata per ben due volte mentre percorreva via Nona Strada. Dopo un primo passaggio, la Fiat ne ha fatto un secondo e si è fermata proprio davanti una telecamera per circa 90 secondi, con i fari e le luci dello stop sempre accese. Dalle immagini non si riesce a vedere quante persone ci fossero a bordo. L’auto ha percorso anche viale dell’industria, via Seconda Strada, via Settima Strada e via Nona Strada. Prima del ritrovamento del corpo di Giulia era stato ipotizzato che Turetta avesse girovagato per la parte più interna della zona industriale di Fossò per cercare un posto dove poter nascondere il cadavere, sempre che la ragazza fosse già morta. Così non è stato. Ma allora perché Turetta ha vagato nella zona industriale, apparentemente senza alcuna meta? Se non cercava un luogo dove abbandonare Giulia, perché è rimasto sul posto per una decina di minuti, con il rischio di essere notato da un’auto di vigilanza privata, anch’essa ripresa dalle telecamere? Ha forse gettato in qualche contenitore il cellulare e il pc portatile di Giulia? Nella zona di Fossò sono presenti diversi container per rifiuti industriali. Molti sono ubicati all’interno delle proprietà, ma altri sono raggiungibili in quanto posti in un’area accessibile a tutti. Non solo. In zona abitano anche alcune famiglie e ci sono pure i cassonetti per i rifiuti urbani, alcuni dei quali svuotati più volte alla settimana, a seconda dei giorni della raccolta differenziata: la presenza di un telefonino e di un pc portatile gettati al loro interno potrebbe essere passata inosservata.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino