Giudice derubata dei buoni pasto: nei guai la titolare del bar del Tribunale

TRIBUNALE - Nei guai la titolare del bar per avere utilizzato indebitamente i buoni pasto della giudice
PADOVA - La spesa al supermercato utilizzando i buoni pasto sottratti alla giudice. Nei guai è finita la titolare del bar all’interno del palazzo di giustizia. La...

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PADOVA - La spesa al supermercato utilizzando i buoni pasto sottratti alla giudice. Nei guai è finita la titolare del bar all’interno del palazzo di giustizia. La commerciante, a metà maggio, avrebbe acquistato prodotti al Conad dell’ex centro Auchan alla Stanga per circa 400 euro. 


Adesso è stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di indebito utilizzo di strumenti di pagamento diversi dai contanti. Rischia una pena da un minimo di un anno a un massimo di cinque. A fare piena luce sul caso sarà la procura di Trento, chiamata a indagare quando si tratta di reati commessi o subiti da un esponente della magistratura.


I FATTI
La giudice, a maggio di quest’anno, si è recata per la pausa pranzo al bar del Tribunale. Dopo avere consumato ha pagato alla cassa con i buoni pasti elettronici. Ma si è dimenticata la tessera all’interno del locale. Secondo l’accusa la titolare dell’esercizio commerciale non ha restituito i ticket restaurant alla giudice, anzi ha intascato il bottino. 
Quindi, ancora per l’accusa, la donna nei giorni undici e tredici maggio, insieme alla madre, si è recata al supermercato Conad ex centro Auchan alla Stanga. Qui, utilizzando la tessera dei buoni pasto, avrebbe effettuato una spesa di circa 400 euro.


LA DENUNCIA
La giudice, nei giorni successivi alla pausa pranzo quando ha perso i ticket restaurant, ha cercato la sua tessera con i buoni pasto. Ma sia in ufficio e sia a casa non ne ha trovato traccia. Così ha chiesto al bar del Tribunale se la avessero trovata, ma avrebbe ricevuto un no come risposta. Allora ha controllato nel sito internet dedicato ai buoni pasto, per capire se erano stai consumati. 
Sorpresa, nei giorni 11 e 13 maggio erano stati utilizzati per effettuare una cospicua spesa al supermercato. La giudice, ormai sicura di essere stata raggirata, si è rivolta alla Procura e ha presentato una denuncia alla polizia giudiziaria per il reato di indebito utilizzo di strumenti di pagamento diversi dai contanti.


LE INDAGINI
L’inchiesta è finita nelle mani del pubblico ministero Marco Brusegan, che ha subito ordinato l’acquisizione dei filmati del supermercato Conad nei giorni undici e tredici maggio per incastrare chi aveva fatto la spesa con i buoni pasto della giudice. E le telecamere della videosorveglianza hanno immortalato la titolare del bar del Tribunale insieme alla madre. Il suo volto, secondo l’accusa, è ben visibile anche perchè in quei frangenti avrebbe avuto la mascherina protettiva abbassata. 


A questo punto il sostituto procuratore ha ordinato la trasmissione degli atti alla Procura di Trento, competente per territorio quando si tratta di indagare su reati commessi o subiti da un esponente della magistratura. Gli inquirenti, una volta acquisito il fascicolo, hanno disposto una perquisizione nell’abitazione della commerciante. Quando gli uomini della polizia giudiziaria si sono presentati a casa della barista, lei ha subito capito il motivo. Senza fiatare ha consegnato nelle mani degli inquirenti la tessera dei buoni pasto di proprietà del giudice. Al momento l’inchiesta non è stata ancora chiusa, ma la titolare del bar del Tribunale rischia di dover affrontare un processo.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino