Si ferma per restare maglia nera maxi multa al ciclista Coledan

Si ferma per restare maglia nera maxi multa al ciclista Coledan
TREVISO - Ha difeso la virtuale maglia nera all'ultimo Giro d'Italia meritata per quelle 6h 40’ da Contador fino a farsi multare. Nella 20. tappa terminata a Sestriere...

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TREVISO - Ha difeso la virtuale maglia nera all'ultimo Giro d'Italia meritata per quelle 6h 40’ da Contador fino a farsi multare. Nella 20. tappa terminata a Sestriere Marco Coledan proprio sul rettilineo d’arrivo si è fermato a 250 metri dal traguardo, ha atteso che il tedesco Roger Kluge lo raggiungesse per non perdere il duello per l'ultima posizione. Ma troppo platealmente.




Così un giudice, regolamento alla mano, ha ravvisato la condotta antisportiva infliggendogli 500 franchi svizzeri (circa 480 euro) di ammenda. «Non ho parole per commentare il fatto - dice Coledan che nei giorni scorsi è pure stato investito in allenamento vicino casa, ma senza gravi conseguenze -. Ho ascoltato la ramanzina dal giudice italiano e ho preferito stare zitto, l'ho calcolato per quello che stava facendo. Il bello è che il giorno dopo ho ricevuto la solidarietà degli altri giudici».



Una volta la maglia nera esisteva per davvero, per conquistarla si raccontano aneddoti di ogni tipo, come ciclisti nascosti sotto ai ponti per ingannare l'avversario, altri tempi quelli in cui Nani Pinarello era un maestro in questa arte, un misto di tenacia. Perché bisogna pur arrivare in fondo e di autocontrollo perché bisogna resistere alla tentazione di superare l'avversario.



«Non so cosa sia successo esattamente con Coledan - riprende l'argomento Fausto Pinarello -. Di televisioni e fotografi una volta ce n'erano molti di meno, magari faceva surplace e non succedeva niente. Mio padre diceva sempre che non serve arrivare centesimo, meglio ultimi. Purtroppo l'Uci prevede solo 4 maglie e quindi non c'è posto per la nera, nel limite delle regole però continuerò a chiederne il ripristino».



Cosa bolle in pentola per il Giro 2016? «Non lo so esattamente neppure io. Fosse per me ogni Giro lo farei passare per Treviso. Credo che per l'anno prossimo sia quasi impossibile. La provincia ha più possibilità: direi toccherebbe ad Asolo e Maser. Questo Giro 2015 è stato bello sia per Treviso sia che per la Regione, con Vicenza e Jesolo oltre la nostra cronometro. Il presidente Zaia s'è speso molto per avere il Giro in Veneto e credo, anzi ne sono certo, che con la rielezione proseguirà su questa strada.



Per noi trevigiani è stato superlativo con l'atmosfera della cronometro, con le vittorie di tappa dei nostri corridori e le classifiche di Bandiera e Coledan. E perché no? Anche per le vittorie del mio marchio». Intanto domani a Londra con la nuova Bolide HR Pinarello, Bradley Wiggins cercherà di conquistare il record dell’ora. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino