Emanuele, massaggiatore al Giro: «Così coccolo i corridori, sono quasi il loro psicologo»

Emanuele Cosentino in bus con i "suoi" atleti
SAN MARTINO DI LUPARI - «Finita la gara e posata la bicicletta, i corridori sono persone normalissime, con i loro crucci familiari e personali. Alcuni si addormentano...

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SAN MARTINO DI LUPARI - «Finita la gara e posata la bicicletta, i corridori sono persone normalissime, con i loro crucci familiari e personali. Alcuni si addormentano appena li tocchi, altri hanno bisogno di chiacchierare, scambiare opinioni, condividere la fatica, la rabbia, la felicità, la delusione. Divento quasi un loro psicologo durante l'ora di massaggio e per questo soppeso le parole. A volte bisogna anche un po' manomettere la verità per farli stare bene»: Emanuele Cosentino, 42 anni, massoterapista, kinesiologo e docente di tecniche di massaggio è da sei mesi cittadino di San Martino di Lupari dove opera in uno studio privato in collaborazione con la compagna massaggiatrice professionista e consulente nutrizionale.

I PRECEDENTI
Da due edizioni, e nella fattispecie dal 6 maggio, Cosentino è anche il massaggiatore ufficiale al Giro d'Italia per conto del team Bardiani Csf Faizanè e si occupa di massaggi e nutrizione durante l'attività agonistica dei corridori.
Al suo attivo ha anche altre partecipazioni a grandi eventi come il Tour Uae, Coppi-Bartali, la Terreno Adriatica, le Strade Bianche. Ma il Giro d'Italia rimane la corsa a tappe annuale più emozionante e coinvolgente. Nel raccontare qualche aneddoto del suo lavoro, spiega: «A volte devo diventare un contorsionista per montare il lettino portatile da massaggio dentro le stanze d'albergo che ci assegnano. Bisogna adattarsi a camere piccole e perciò spesso sono costretto a spostare i mobili».

Nella 17. tappa, 178 chilometri in montagna da Ponte di Legno a Lavarone, con molte salite e discese e soprattutto con meteo avverso, ha dovuto lavorare parecchio. «La pioggia è la condizione più pericolosa, perché i ciclisti possono cadere. Inoltre - continua Cosentino - in una giornata tutta piovosa, soffrono il freddo e incorrono in contratture muscolari e sofferenze a livello di schiena e collo. Per questo sono pronto con i taping elastici neuromuscolari per togliere il dolore e l'infiammazione. Intervengo tempestivamente per ogni esigenza: dal rifornimento delle borracce alle barrette, la parte posturale degli atleti è tutta a mio carico. Con gli altri tre colleghi sono pronto fin dal mattino ad accompagnare i ciclisti per tutta la durata della tappa e all'arrivo siamo già sul posto per coprirli, asciugarli, fargli indossare i completi asciutti».

I TEMPI
Emanuele Cosentino dedica un'ora di massaggio a ciascun corridore, fino alle 21. Poi si va a cena e lui, da tecnico, procede con il supporto alimentare. «Se i ciclisti vogliono lo yogurt greco bianco, è mio compito reperirlo. Al Giro d'Italia sono banditi gli zuccheri saturi che causano dissenteria e pesantezza alle gambe, come pure per protocollo Covid sono vietati i contatti con l'esterno. I tifosi non possono avvicinarsi agli atleti: ci sono transenne e regole ferree che sia la squadra che la Federazione impone».


Domenica il Giro d'Italia finisce a Verona. Per Emanuele Cosentino un'altra bella esperienza professionale da ricordare.
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Il Gazzettino