Il Giro d'Italia vince anche in tv: due milioni e mezzo di spettatori per l'arrivo alle Tre Cime

BELLUNO - Per non scomodare il ricordo delle sfide epiche fra Fausto Coppi e Gino Bartali, basta andare al Tour de France dello scorso anno, dove l’appassionante sfida...

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BELLUNO - Per non scomodare il ricordo delle sfide epiche fra Fausto Coppi e Gino Bartali, basta andare al Tour de France dello scorso anno, dove l’appassionante sfida all’ultima pedalata fra Tadei Pogacar e Jonas Vingegaard fece impennare gli ascolti tv in quella che è comunque da sempre una delle maggiori e più seguite manifestazioni sportive al mondo. Il Giro d’Italia 2023 forse non ha presentato al via i big del ciclismo presenti alla Grand Boucle, ma anche per questo assume ancora maggior valore la partecipazione di pubblico della 2 giorni bellunese della corsa rosa. La diretta su Rai 2 ha totalizzato nella tappa con arrivo alle Tre Cime di Lavaredo ben 1.619.000 telespettarori per le fasi di gara, e addirittura 2.458.000 per la trasmissione successiva “Giro all’arrivo”, cioè per le sue ultime fasi, attorno alle 17.30. E se si considera che le frazioni che hanno interessato il Bellunese cadevano in giorni feriali, tali numeri assumono i contorni di un vero e proprio trionfo per il territorio bellunese.

IL BILANCIO La Provincia intanto traccia un primissimo bilancio, incrociando le stime dei presenti lungo il tracciato e i dati Auditel degli ascolti televisivi. Sulle strade della Oderzo-Palafavera di giovedì 25 e soprattutto venerdì 26 sui tornanti di Giau, Tre Croci e Tre Cime, l’Ente di Palazzo Piloni stima siano stati presenti circa 120mila appassionati, confermando il dato pubblicato ieri dal Gazzettino. Gli ultimi chilometri di gara come sempre sono i più seguiti, e anche per la Longarone-Tre Cime il dato pare confermato, con uno share televisivo del 28,65 per cento, oltre agli 879mila spettatori per il “Processo alla tappa” (11 per cento). Senza contare i contatti relativi ai social, web, streaming e podcast. «Numeri decisamente interessanti che certificano la bontà dell’operazione» commenta il presidente della Provincia, Roberto Padrin. «Abbiamo fortemente voluto queste due tappe, finanziate con il “Fondo grandi eventi” in una sinergia con Fondo Comuni confinanti, Regione Veneto, Consorzio Bim Piave, Dmo e i Comuni città di tappa (Val di Zoldo e Auronzo, che hanno contribuito mettendo nei loro bilanci circa 250 mila euro nel primo caso, 80 mila nel secondo, ndr). La risposta in termini di tifo e passione sulle strade si è vista, il meteo ha dato una mano, e il resto lo hanno fatto i nostri paesaggi. In questi due giorni sono arrivati sulle nostre Dolomiti migliaia di appassionati provenienti da diverse parti del Veneto, d’Italia e non solo. È l’”effetto rosa” che continuerà anche nei prossimi mesi, perché molti cicloamatori vorranno provare le stesse strade dei campioni e il richiamo turistico portato dal Giro ha sempre dato riscontri positivi».

«PEDALARE INSIEME» «La Provincia di Belluno - dice il consigliere provinciale con delega al turismo Danilo De Toni - in pochi mesi ha messo a segno tre grandi eventi di portata internazionale, di tipologia e carattere diverso, ma finalizzati tutti alla promozione del territorio delle Dolomiti Bellunesi: il Festival di Sanremo, la Bit di Milano (per il nuovo brand Dolomiti Bellunesi) e adesso il Giro. Non possiamo rallentare e se il territorio saprà pedalare insieme, allora non sarà difficile continuare con profitto ed entusiasmo a valorizzare le nostre bellezze per proporle ai turisti».

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Il Gazzettino