SAVOGNA (Udine) - «Ah, le campane le ho sempre suonate, fin da quando ero bambino, che avevo solo 10 anni. Tutti i miei amici, di domenica, andavano a giocare. Io, invece,...
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«Adesso siamo rimasti in 20 e si suona le campane solo quando c’è morto, una cerimonia particolare o la messa che, in questa chiesa, si celebra una volta ogni tre settimane. Io suono qui, ma se muore qualcuno nella frazione di Stermiza, dove il campanaro non ce la fa più, chiamano me a vado». Nessuna delle torri ha il sistema elettrico per far suonare le campane, a Savogna; quindi bisogna farlo a mano. «Queste pesano 40 quintali, sono tre e sono state installate nella cella nel 1921. Non si son mai mosse da lì. Io, invece, per qualche anno ho lavorato in Svizzera, a Zurigo, come muratore. Ho le braccia forti». In tutta Savogna, di campanari ce ne sono altri: Primo, che ha 72 anni, Pietro, classe 1948, e Andrea che di anni ne ha più di 80 e che da poco è stato messo "a riposo". C’è anche qualche giovane: Daniele Marchig, 40enne, del capoluogo, e Pio, 34 anni, che suona nel borghetto di Montemaggiore. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino