Croce Rossa in lutto per la morte del soccorritore Giovanni: aveva 48 anni

Giovanni Faggion aveva 48 anni
CITTADELLA (PADOVA) - Non sprecava le parole, era capace di conversazioni che arricchivano. Si dava molto da fare nel lavoro e nel volontariato, conscio che da...

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CITTADELLA (PADOVA) - Non sprecava le parole, era capace di conversazioni che arricchivano. Si dava molto da fare nel lavoro e nel volontariato, conscio che da quello che si dona si può ricevere molto di più. Sempre sorridente. Una persona concreta, un amico profondo che pensava prima agli altri anche quando erano loro a preoccuparsi per lui. Poco dopo le due del mattino di mercoledì, nella sua casa di Cittadella, al suo fianco come sempre mamma Lina, papà Angelo e la sorella Silvia, la vita di Giovanni è stata fermata a 49 anni da una neoplasia al fegato. Un male che ha affrontato con determinazione fin dalla diagnosi avvenuta nel 2020. Un percorso medico non semplice, «ma era lui che rincuorava noi anche dopo momenti complessi, e a non darsi mai per vinto», racconta Silvia. Un percorso, per quelle particolari coincidenze dell’esistenza, che ha visto Giovanni Faggion, perito informatico dipendente della cartiera Favini nel centro elaborazione dati, salvare una vita.

Per Giovanni si era tentato un trapianto di fegato da viventi. Trovata la donatrice, fatti tutti gli accurati esami durati un anno, il giorno dell’intervento, i chirurghi si sono accorti di un problema al fegato della donatrice rilevabile solo vedendo direttamente l’organo. Questo ha permesso di intervenire evitandole il peggio. Giovanni ha affrontato un trapianto. L’esito è stato positivo per un anno e mezzo. Poche settimane fa il repentino tracollo. Giovanni era orgogliosissimo della nipote Marina e del pronipote Alberto, di 4 mesi. Era impegnato come volontario, soccorritore della Croce rossa della sede di Cittadella e grazie alle sue competenze seguiva anche l’area informatica. Lo stesso la sorella, ma dopo alcuni anni ha dovuto lasciare. Volontario capace, preparato, pronto a collaborare qualsiasi fosse l’attività da svolgere.

DOLORE PROFONDO

Profondo il dolore di tutto il Comitato di Padova. «Tifosissimo del Cittadella, amava la musica a 360 gradi ed aveva una cultura ampia che amava approfondire», ricorda Silvia. Pur essendo cittadellese, la zona di residenza di Giovanni ricade nella parrocchia di Fontaniva nel cui Duomo sabato alle 10 saranno celebrate le esequie. Il feretro giungerà dall’ospedale della città murata ed al termine della messa proseguirà per la cremazione. La preghiera di suffragio sarà venerdì alle 19.30 sempre nella parrocchiale. La famiglia ringrazia particolarmente per le cure e l’assistenza prestate, le dottoresse Maria Luisa Travaglia e Giuliana Simioni, il direttore dell’unità di oncologia di Cittadella-Camposampiero Teodoro Sava e la signora Luisa. Sono tantissime le persone che stanno esprimendo profondo cordoglio ai familiari di Giovanni, segno di come sia stato capace di creare relazioni preziose ed importanti che rimarranno per sempre.

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Il Gazzettino