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UDINE - I giovani sono pochi in rapporto alla popolazione si sa, ma sono ancora meno quelli che hanno voglia di fare impresa. Se tra gli imprenditori la faccenda è nota, non è sempre facile infatti garantire anche la continuità generazionale all'interno di una stessa famiglia, sono le statistiche a confermare un trend che non conosce freno in una discesa cominciata un decennio fa e continuata con accelerazione negli anni del Covid. In Friuli Venezia Giulia tra il 2019 e il 2022 si è registrata una diminuzione dell'1,5% delle aziende con titolari under 35, sebbene la provincia di Trieste risulti tra le cinque province italiane con una crescita più marcata delle imprese fatte da giovani: da 1.182 del 2019 a 1.319 del 2022, con una crescita, quindi dell'11,6 per cento secondo i dati InfoCamere-Unioncamere, Movimprese. Più nel dettaglio, le imprese giovanili rilevate da Infocamere-Unioncamere in Italia a fine dello scorso anno erano 522mila e 88, con una riduzione rilevante rispetto agli anni precedenti: -3,4% sul 2021, in termini assoluti significa una perdita di quasi 16mila unità; addirittura -9,9% sul 2019, cioè ben 38mila 793 aziende giovani in meno. Un'indagine della Camera di commercio dell'Umbria, condotta su tutte le regioni con dati Infocamere-Unioncamere, ha rilevato che il calo diventa ancora più marcato se lo sguardo si allarga a comprendere gli ultimi dieci anni, cioè dal 2011 al 2022. Il Friuli Venezia Giulia non è estraneo a questo processo, avendo perso in due anni l'1,5 per cento delle aziende condotte dai titolari più giovani. È in compagnia di tutto il resto delle regioni italiane, ad eccezione del Trentino Alto Adige, l'unica realtà che si distingue per il segno "più".
IL TREND
Sul complessivo delle regioni italiane, nel 2019 erano giovani il 9,2% delle imprese e la percentuale è calata all'8,7 a fine 2022.
COMMERCIO E COSTRUZIONI
In Italia si concentrano nel commercio (oltre il 25%), nelle costruzioni e nella ristorazione rispettivamente con il 12 e l'11 per cento e nell'agricoltura con il 10 per cento. Diversi i motivi all'origine del calo delle imprese giovanili. Se il problema demografico incide significativamente, comunque non è l'unico. Secondo la lettura dell'ente camerale umbro, infatti, nel 2022 hanno inciso anche i maxi rincari, da quelli energetici a quelli delle materie prime. InfoCamere aveva già messo in luce il fenomeno nei mesi scorsi e ad ottobre aveva rilevato che, sulla base dei dati del Registro delle imprese, in dieci anni c'è stato un notevole calo delle imprese in cui il titolare o uno dei soci hanno meno di 35 anni: esse pesavano l'11% sul totale delle imprese nel 2011, per arrivare all'8,9 del 2021. A fine 2022 Movimprese ha contato in Friuli Venezia Giulia 97.944 imprese, delle quali 87.195 attive. Nel corso dell'anno scorso ci sono state 5.057 iscrizioni e 4.763 cessazioni, per un saldo attivo di 294 unità. Su questi numeri le imprese artigiane incidono per il 27,9% con 27.282 imprese. Le imprese individuali sono 52.016, pari al 53,1% e le società di capitale 25.451, cioè il 26% del totale. Il restante 18,9% è costituito da società di persone. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino