Aiuto cuoco innamorato molesta la figlia del titolare

Già in carcere per droga, ha il divieto di andare nei Paesi frequentati dalla vittima

Aiuto cuoco innamorato molesta la figlia del titolare
PORDENONE - Si è invaghito della figlia di un ristoratore. Aiuto cuoco nel locale gestito dal padre, ha perso la testa per la ragazza. Si era illuso e non ha accettato che...

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PORDENONE - Si è invaghito della figlia di un ristoratore. Aiuto cuoco nel locale gestito dal padre, ha perso la testa per la ragazza. Si era illuso e non ha accettato che lei potesse respingerlo. Pakistano, 27 anni, sposato con un'italiana, è stato indagato per l'ipotesi di stalking e sottoposto dal gip Rodolfo Piccin alla misura cautelare del divieto di dimora a Porcia e Fontanafredda, le località dove potrebbe incontrare la vittima e dove non dovrà più andare.

Dopodomani sosterrà l'interrogatorio di garanzia davanti al giudice. A difenderlo c'è l'avvocato Laura Ferretti, che domani a Trieste, davanti al Tribunale del Riesame, discuterà il ricorso presentato per un'altra vicenda. Si tratta dell'arresto avvenuto a fine maggio, quando l'immigrato è stato controllato dalla Polizia di Stato, contattata perché stava creando problemi nel locale pubblico in cui era stato assunto come aiuto cuoco e, in preda alla rabbia, aveva rotto alcuni arredi. In quell'occasione è stato trovato in possesso di 37 grammi di hascisc ed è finito in carcere per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente.
Ai carabinieri della stazione di Fontanafredda si sono però rivolti i genitori e la stessa ragazza molestata denunciando una serie di atti persecutori che hanno portato al provvedimento sollecitato al giudice delle indagini preliminari dalla Procura della Repubblica nell'ambito di un fascicolo di indagine per reati che rientrano nel cosiddetto Codice rosso, ai quali viene riservata un corsia preferenziale proprio per tutelare le persone offese.

L'immigrato pakistano - di cui si omettono le generalità a tutela delle vittime, affinché non siano riconoscibili - si stava comportando in modo eccessivo. Voleva a tutti i costi un chiarimento con la ragazza per la quale ha perso la testa. Continuava a telefonarle e attraverso un profilo Instagram falso ha cominciato a molestarla. Il timore che la situazione potesse degenerare ha spinto l'intera famiglia della vittima a prendere provvedimenti e a rivolgersi alle forze dell'ordine. Il 27enne, infatti, non voleva sentir alcuna ragione. Le molestie sono sfociate anche in violazione di domicilio, quando ha fatto irruzione nel locale pubblico della famiglia creando scompiglio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino