Giosuè incastrato da 2 telecamere, 200 metri e sette minuti di vuoto

Giosuè incastrato da 2 telecamere, 200 metri e sette minuti di vuoto
PORDENONE - Sono due le telecamere che portano alla pistola nel laghetto e trasformano Giosuè Ruotolo da semplice sospettato a indiziato dell’omicidio di Trifone Ragone e...

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PORDENONE - Sono due le telecamere che portano alla pistola nel laghetto e trasformano Giosuè Ruotolo da semplice sospettato a indiziato dell’omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza. Si trovano a distanza ravvicinata, circa 200 metri. E qualunque sia stato il percorso seguito dal ventiseienne di Somma Vesuviana per lasciare il parcheggio del palasport e raggiungere il parco di San Valentino la sera del 17 marzo, indicano agli inquirenti un vuoto di 7 minuti, compatibile con una camminata fino al laghetto dove è stata ritrovata l’arma del delitto.




Le telecamere sono quella di via Interna, situata davanti all’istituto Kennedy, e quella all’incrocio tra via Concordia e San Quirino. Se la versione di Ruotolo è veritiera, la sua Audi A3 è stata inquadrata dall’obiettivo di via Interna e poi ripresa dal secondo impianto dopo 7 minuti e 40 secondi circa. In quei 200 metri non ci sono nè bar nè negozi. Solo l’auditorium Concordia dove il giovane effettivamente conferma di aver parcheggiato con l’intenzione di andare a correre nel parco. Se invece è arrivato da via San Quirino, le sue tracce si perdono e si ritrovano quando si allontana dal parco, inquadrato dalla stessa telecamera.

Il catenaccio dei pm non ha permesso alla difesa di Ruotolo di scoprire le carte. Il giovane - a cui era stata mostrata solo l’immagine dell’Audi A3 ripresa in via Matteotti - ha affrontato l’interrogatorio senza sapere quali fossero le telecamere che registrano i suoi passaggi. L’avvocato Roberto Rigoni Stern, che ha avviato indagini difensive, intende ricorrere a una consulenza che riguarderà la sincronizzazione degli impianti comunali di videosorveglianza.







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Il Gazzettino