Con la truffa del Campari riesce a intascare ben 650mila euro

Una bottiglia di Campari
MOGLIANO - Qualche telefonata per presentarsi con un falso nome e una falsa qualifica, quella di direttore dei sistemi informativi della Campari. ...

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MOGLIANO - Qualche telefonata per presentarsi con un falso nome e una falsa qualifica, quella di direttore dei sistemi informativi della Campari.


Un account fabbricato ad hoc per trarre in inganno gli interlocutori, invitati a saldare le fatture su un nuovo conto corrente. E il gioco sembrava fatto: per ben due volte, Giosuè Guglielmi, 45enne di Mogliano, un passato di imprenditore nel settore delle bibite, è riuscito a farsi versare somme ingenti - oltre mezzo milione in tutto - da due società che avevano dei conti aperti con la Campari. Presto, però, il trucco è stato scoperto. E ora Guglielmi deve rispondere di truffa e sostituzione di persona. L’altro giorno è comparso davanti al giudice per l’udienza preliminare, Andrea Comez. Il pubblico ministero, Stefano Buccini, e il difensore di Guglielmi, l’avvocato Mariarosa Cozza, avevano raggiunto un accordo per patteggiare una pena di 10 mesi, con la sospensione. Ma il giudice l’ha ritenuta troppo bassa, anche in considerazione che non sono state risarcite le vittime delle truffe.

I fatti contestati sarebbero stati commessi a Mestre, tra il febbraio e il marzo dell’anno scorso. Evidentemente a conoscenza delle modalità di pagamento utilizzate dalla Campari, Guglielmi aveva contattato telefonicamente, e poi via mail, la Drinkabile srl e la Carrefour Italia spa. Dalla prima era riuscito a farsi versare quasi 170mila euro, dalla seconda addirittura 480 mila. Identico il sistema usato: presentandosi come direttore dei servizi informativi della Davide Campari Milano spa chiedeva una variazione delle coordinate Iban usate di solito per il pagamento delle forniture. Al momento una buona parte dei soldi così sottratti sono stati recuperati, fatta eccezione per 170mila euro che erano già stati fatti rimbalzare in un conto estero. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino