Giostraio ucciso dal Ranger: «Colpo sparato da 30 metri»

Giostraio ucciso dal Ranger: «Colpo sparato da 30 metri»
TREVISO - È scontro fra i consulenti tecnici della famiglia Major e quelli nominati dalla difesa della guardia giurata dei Rangers Massimo Zen. Ieri mattina il medico...

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TREVISO - È scontro fra i consulenti tecnici della famiglia Major e quelli nominati dalla difesa della guardia giurata dei Rangers Massimo Zen. Ieri mattina il medico legale Alberto Furlanetto ha eseguito l'autopsia sul corpo di Manuel Major, il giostraio colpito alla testa da un colpo di pistola sparato dalla guardia giurata padovana ora indagata dalla Procura di Treviso per omicidio. Per il dottor Massimo Montisci, nominato dall'avvocato difensore dei Major, vi sarebbero già degli elementi d'interesse per ricostruire la dinamica della sparatoria. A partire dalla distanza dalla quale avrebbe esploso il colpo Massimo Zen, «non meno di 20 - 30 metri» secondo il perito di parte. Ad indicarlo sarebbe il fatto che il proiettile estratto durante l'autopsia è stato trovato intatto all'interno della scatola cranica, mentre una pallottola calibro nove sparata da una distanza ravvicinata, è la tesi dei consulenti della famiglia del giostraio rimasto ucciso, sarebbe uscita dalla testa. Affermazioni che puntano a smontare la tesi difensiva della legittima difesa, sostenuta da Zen durante l'interrogatorio davanti al sostituto procuratore Gabriella Cama. Queste prime conclusioni sono state però definite «illogiche» dalla difesa della guardia giurata che ha nominato come perito il dottor Giulio Lorenzini, «dedotte in maniera affrettata perché gli accertamenti sono appena iniziati».«I primi risultati - afferma Daniele Panico, difensore di Zen - forniscono esiti assolutamente compatibili con le nostre tesi e con la ricostruzione fornita subito dopo i fatti dalla guardia giurata. L'ipotesi dei 30 metri è del loro perito di parte, non della Procura».


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Il Gazzettino