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VENEZIA - 27 gennaio 2022. E’ il Giorno della Memoria dedicato al ricordo e alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto. Si è conclusa in mattinata la cerimonia presso il Monumento dei Deportati, in campo del Ghetto Nuovo, a Venezia, e che ha visto la deposizione di una corona d’alloro davanti al monumento. Dario Calimani, presidente della Comunità Ebraica di Venezia, ha ricordato i “6 milioni di morti assassinati per nulla, un milione e mezzo erano bambini”. “Il più giovane di questi – si è soffermato - era il figlio di mia cugina. Leo, due mesi, finito ad Auschwitz con la madre e con il padre. Non so di cosa fossero colpevoli. Ma le domande retoriche non ci aiutano”. “Di questi 6 milioni – aggiunge - 7.500 erano italiani. 246 erano veneziani. La comunità dell’epoca si è quasi dimezzata e lo vedete anche dalle nostre presenze come ci siamo allontanati dalla vita politico e sociale”. La società si deve educare. “Sarebbe bello che società e istituzioni si guardassero in faccia – conclude - e dicessero che cosa facciamo tutto l’anno per combattere il razzismo e non solo l’antisemitismo”.
A rinnovare la vicinanza al presidente Dario Calimani, al rabbino capo Daniele Touitou e a tutta la Comunità ebraica di Venezia e a quelle del Veneto, è stato il governatore Luca Zaia, impossibilitato a partecipare in quanto a Roma per l’elezione del Presidente della Repubblica.
Il Gazzettino