Il preside del Giorgione e il vaccino ritirato: «Nessuna psicosi, farò il richiamo»

Il preside del liceo Giorgione di Castelfranco Franco De Vincenzis
CASTELFRANCO «Sono stato vaccinato con AstraZeneca. E farò anche il richiamo. Senza problemi. I vaccini anti-Covid sono stati testati e autorizzati. Sappiamo che ogni...

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CASTELFRANCO «Sono stato vaccinato con AstraZeneca. E farò anche il richiamo. Senza problemi. I vaccini anti-Covid sono stati testati e autorizzati. Sappiamo che ogni farmaco può purtroppo dare anche degli effetti collaterali. Ma non c’è paragone tra questi rarissimi casi e le persone colpite dal coronavirus, che continuano a essere ricoverate in ospedale e a finire anche in Terapia intensiva. Non ci sono alternative per uscire da questa epidemia. Il vaccino ad oggi è l’unica via di salvezza. Qualunque esso sia». Franco De Vincenzis, 54 anni, preside del liceo Giorgione di Castelfranco, non ha dubbi. Lui è uno degli insegnanti vaccinati con AstraZeneca lo scorso 20 febbraio nel centro culturale di Riese Pio X, dove sono state utilizzate le 300 dosi arrivate nella Marca del lotto ABV2856 bloccato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) dopo la segnalazione di alcuni gravi eventi avversi (problemi circolatori riconducibili a trombosi) in concomitanza con la somministrazione del vaccino. Nonostante questo è il primo a non farsi prendere dal panico. E invita tutti a comportarsi allo stesso modo.


Professor De Vincenzis, cos’ha pensato dopo la decisione dell’Aifa di vietare in via precauzionale l’utilizzo delle dosi di quel lotto in tutta Italia?
«Non ho avuto alcun timore. È inutile scatenare il panico in un momento del genere. I vaccini sono stati autorizzati attraverso procedure rigorose. Questa decisione, anzi, non fa che confermare l’attenzione delle autorità sanitarie come l’Aifa e l’Ema».
Come si è sentito nelle ore successive all’iniezione?
«Ho avuto qualche linea di febbre e un po’ di mal di testa. Tutto qua. Mi sono vaccinato nel primo pomeriggio di sabato. E nel pomeriggio di domenica la sensazione di malessere era già passata. Lunedì ho potuto riprendere il lavoro a scuola senza problemi».
È stato così anche per gli altri insegnanti del liceo Giorgione?
«Abbiamo registrato pochissime assenze. Ma sappiamo che reazioni come dolore al braccio, mal di testa e febbre sono ampiamente previste. Tra l’altro, pur in forme diverse, vale per tutti i vaccini. E, a livello generale, anche i farmaci più collaudati possono dare degli effetti collaterali».
Da quanto ha percepito in queste ore, gli insegnanti si fidano del vaccino AstraZeneca?
«Ci può essere un po’ di preoccupazione, com’è normale. Ma è evidente che le autorità sanitarie non vogliono di certo il male dei cittadini. Va inoltre specificato che non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e i rari eventi avversi. È questo ciò che conta. Anche perché ad oggi non ci sono alternative».
In che senso?

«Solamente il vaccino può portarci fuori dall’epidemia in corso da ormai più di un anno. Decidere di non farlo, senza un valido motivo, vorrebbe dire continuare a far correre il coronavirus. E non mi pare che possa essere considerata una soluzione realmente percorribile».
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Il Gazzettino