Cortei no pass: in arrivo norme speciali anti-contagio come a Trieste. Giordani: «In gioco la salute»

Cortei si ma distanziati e con controllori
PADOVA - Il sindaco Giordani emetterà la prossima settimana un’ordinanza per “blindare” i cortei dei no pass. Lo farà di concerto con Questura e...

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PADOVA - Il sindaco Giordani emetterà la prossima settimana un’ordinanza per “blindare” i cortei dei no pass. Lo farà di concerto con Questura e Prefettura dopo il Comitato per l’Ordine e la sicurezza di martedì. Il sindaco è il primo responsabile della salute pubblica e ieri ha fatto capire che la situazione è delicata.


«Se sarà necessario e nel più ampio coordinamento con Prefetto e Questore nei prossimi giorni sono pronto ad assumere un’ iniziativa che per quanto di mia competenza vada nella direzione di tutelare la salute ed evitare inutili rischi che potremmo pagare caro e soprattutto che pagheremmo tutti». Insomma, «Deve prevalere il buon senso e vanno assunte quindi misure».


L’IMPIANTO
E’ molto probabile che l’ordinanza ricalchi quella del Comune di Trieste e che sia reiterata per tutto il periodo natalizio. Quell’impianto prevede tre punti: gli organizzatori dovranno prevedere la presenza di personale facilmente riconoscibile, magari con delle pettorine, che controlli, nel corso della manifestazione, il distanziamento interpersonale tra i partecipanti e che tutti indossino le mascherine. Nome, cognome e luogo di nascita dei controllori devono essere consegnati in Questura. Inoltre il personale di controllo non dovrà essere inferiore al rapporto 1 a 100 rispetto al numero dei manifestanti. 
Dunque distanziamento sociale e precauzioni. Nel capoluogo giuliano è stato anche cambiato il percorso, ridotto in lunghezza e diminuito l’orario concesso. Vedremo se sarà così anche a Padova.
Il grimaldello giuridico sono i provvedimenti di legge in atto per cui quando c’è assembramento o non è garantito il distanziamento bisogna adottare delle misure di precauzione. A Trieste gli organizzatori hanno fatto sapere di non accettare l’obbligo del servizio d’ordine. La Questura ha risposto che se non verranno “rispettate tutte le prescrizioni dell’Autorità di Pubblica Sicurezza” valuterà “le singole posizioni degli organizzatori e dei manifestanti in relazione alla previsione dell’articolo 18 comma 5 del Tulps” secondo il quale “i contravventori al divieto o alla prescrizione dell’Autorità sono puniti con l’arresto fino a un anno e con l’ammenda da euro 206 a euro 413”. 


GIORDANI
Continua il sindaco: «Il diritto alla salute, valore primario sancito anche in Costituzione, va garantito in tutte le modalità possibili, è un mio dovere ed è la mia precisa volontà. Non posso immaginare che la città torni indietro e si veda nuovamente privata del suo futuro, non posso né ho intenzione di esporre i miei concittadini a gravissime conseguenze sulla loro salute». 
«Non intendo star fermo mentre i dati dicono che se non diamo uno stop e giochiamo di anticipo potrebbero tornare nuove restrizioni: sarebbe una sciagura per il commercio e una immeritata sanzione collettiva a una cittadinanza che si è comportata con più alto tasso di senso civico possibile. Nelle ore in cui, le massime autorità sanitarie italiane si mobilitano in vista di un picco dei contagi che potrebbe avvenire tra dicembre e febbraio è tempo di agire».


«I padovani sono gente tollerante e rispettosa dei diritti di tutti e delle opinioni di tutti e lo sono anche io - conclude - per mesi abbiamo assistito a manifestazioni nel centro della città senza che si entrasse in logiche di contrapposizione e di questo ringrazio in particolare i commercianti per la loro responsabilità, ora però dobbiamo difendere il bene primario della salute ed è evidente che migliaia di persone assembrate, senza mascherina in corteo, qualunque corteo sia e per qualunque motivo sia convocato, rappresentano un rischio concreto per chi manifesta e per la città».

 

 

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Il Gazzettino