Padova. Malati di scommesse: 250 in cura all'Ulss 6 per il gioco d'azzardo. Le terapie messe in pratica per guarire dalla dipendenza

Dalle macchinette al gratta e vinci almeno 8mila persone sono colpite dalla ludopatia. Il 90 per cento sono uomini ultracinquantenni con una occupazione stabile

Slot machine
PADOVA - Sono circa duecentocinquanta i malati di ludopatia attualmente seguiti dal Serd (servizio per le dipendenze) dell’Ulss6, ma come spesso accade i casi intercettati...

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PADOVA - Sono circa duecentocinquanta i malati di ludopatia attualmente seguiti dal Serd (servizio per le dipendenze) dell’Ulss6, ma come spesso accade i casi intercettati dalle istituzioni non sono che la punta dell’iceberg di un fenomeno ben più ampio. Secondo le stime, infatti, nella sola provincia di Padova sarebbero almeno 8000 le persone che soffrono di questo disturbo e, di queste, circa 4600 in modo più grave. Altre 27mila persone sono esposte ad un rischio, più contenuto, di sviluppare la dipendenza, dalle macchinette al gratta e vinci fino al gioco online per finire alle scommesse. Un male silenzioso, che si insinua nella vita di persone fragili e poco a poco le rovina, portandole in breve tempo al tracollo economico. 

LA TIPOLOGIA

A cadere nella trappola delle slot machine (che non sono l’unica modalità di gioco, ma ne rappresentano una quota importante) sono soprattutto uomini, in ampia parte con una scolarizzazione medio-bassa. Spesso escono da contesti sociali fragili, ma non per forza. Nel dettaglio, per quanto riguarda i pazienti seguiti dall’Ulss 6, sono per il 90% uomini. La maggioranza è in possesso di un diploma di scuola media inferiore, ma c’è anche una piccola quota di laureati (12). Tra le donne, 5 sono diplomate e altrettante si sono fermate alla scuola secondaria. La fascia di età maggiormente rappresentata è quella tra i 50 e i 54 anni, seguita da quella tra i 55 e i 59. Tra i nuovi utenti sono prevalenti gli over 65.

Pochissimi i giovani. Ma questo, mettono in guardia gli esperti, non significa che siano immuni. Al contrario: hanno solo più resistenza a chiedere aiuto e per questo risulta più difficile intercettarli. Per quanto riguarda lo stato civile prevalgono i coniugati, mentre analizzando invece il dato lavorativo la percentuale più alta è rappresentata da lavoratori e lavoratrici con un’occupazione stabile. Appena una quindicina i pensionati e 14 i disoccupati. Le slot machine rimangono stabilmente in testa tra le modalità di gioco, seguite dalle scommesse sportive e dai “gratta e vinci”, preferiti soprattutto dalle donne. In coda gli amanti del poker online.

GLI AMBULATORI

Cinque sono gli ambulatori attivi sul territorio padovano: Padova, Camposampiero, Cittadella, Este e Monselice. Al contrasto del gioco d’azzardo il Dipartimento padovano per le dipendenze ha dedicato in particolare il progetto “Cambio Gioco”, che è arrivato quest’anno alla sua quinta annualità. Il progetto si muove su più piani, che spaziano dalle campagne di comunicazione ai progetti di ricerca.

LE TERAPIE

Per quanto riguarda la cura dei pazienti, le attività proposte sono numerose e mirano soprattutto ad aiutare i pazienti a non ricadere nei comportamenti di gioco. Vengono realizzati, ad esempio, laboratori esperienziali per la gestione del tempo libero che si tengono nei weekend: camminate sui colli con trainer esperti, yoga, ippoterapia, arteterapia, rilassamento muscolare. Da lunedì al venerdì, invece, ci sono i percorsi presso le comunità terapeutiche. Parallelamente, attraverso “Cambio Gioco” l’Ulss6 promuove percorsi di educazione finanziaria e consulenza fiscale, per aiutare le persone a gestire meglio le proprie risorse. Sul fronte della prevenzione, il progetto lavora molto sui giovani e in particolare sugli studenti delle scuole, e in particolare il Centro educativo digitale “Lol” mira a diffondere l’alfabetizzazione digitale e aumentare le capacità di analisi critica rispetto alle nuove tecnologie.

Due gli studi innovativi approvati dal comitato etico e già in corso. Uno riguarda l’applicazione della stimolazione magnetica transcranica ripetitiva per la riduzione del desiderio nei giocatori d’azzardo. L’altro studio sfrutta la realtà virtuale e l’intelligenza per la prevenzione della dipendenza, e in particolare per identificare i digital biomarker per lo screening della vulnerabilità neurobiologica nella dipendenza da gioco d’azzardo.

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Il Gazzettino