L'abbraccio a Cecchettin nel paese dove riposa Giulia: «Perdonare? Desiderio lontano»

Gino Cecchettin presenta a Saonara il libro dedicato alla figlia Giulia
SAONARA - L'abbraccio di Saonara a Gino, papà di Giulia Cecchettin, si è tramutato ieri in una sala Pertini piena in ogni ordine di posto nel giorno della...

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SAONARA - L'abbraccio di Saonara a Gino, papà di Giulia Cecchettin, si è tramutato ieri in una sala Pertini piena in ogni ordine di posto nel giorno della presentazione del suo libro. Proprio nel paese dove Giulia riposa, insieme alla sua mamma. «Perdonare Filippo? Sono riuscito con un grande lavoro interiore a non provare i sentimenti dell'odio e della rabbia, ma ad oggi sono ancora lontano dal provare il desiderio di perdonarlo. Questo passaggio significherebbe abbracciarlo e dirgli che è tutto passato. Ebbene, penso sia umanamente impossibile, almeno per me. Mi ha tolto una delle gioie più importanti della mia vita». 


Parole forti quelle che ieri sera ha espresso Gino Cecchettin, papà di Giulia, in sala civica Sandro Pertini a Saonara nel corso della presentazione del suo libro “Cara Giulia”. 


AMARE È LIBERTÀ
Davanti ad una sala piena e al sindaco Michela Lazzaro, Gino ha concentrato le sue riflessioni sul concetto di libertà: «Chi ama lascia libero la persona a cui tiene. A Giulia è stata tolta la libertà, a me è stato tolto tutto». Sul coraggio che l'ha portato a scrivere il libro, Gino è stato molto chiaro: «Ho ricevuto parecchie critiche sul mio modo di condividere con il lutto. Non penso che la soluzione sia quello di piangersi addosso e mettere la parola fine alla propria esistenza. Ho cercato di reagire come avrebbe fatto Giulia, e ho deciso di ricordarla attraverso una lettera, un libro, un insieme di tasselli di ricordi che l’hanno caratterizzata nella sua giovane vita». Scavando nel suo intimo ha poi ricordato: «Non sono una persona insensibile, vivo le mie sofferenze, ma cerco sempre di trarne un insegnamento. Tutti i giorni spendo almeno trenta minuti del mio tempo a guardare le sue fotografie e quelle della sua mamma, visto che nel giro di poco tempo sono stati due i lutti che mi hanno colpito. Ho deciso di non chiudermi in casa, ho deciso di fare qualcosa che possa servire ad aiutare altre ragazze e altre donne ad evitar loro la fine che invece è toccata a Giulia». 
In un passaggio del libro Gino Cecchettin fa proprio una sintesi di questo pensiero: «Se leggendo queste pagine riuscirò ad aprire gli occhi anche ad una sola donna, a salvarla da un finale tragico - ha precisato - ecco mi sentirei un uomo migliore e la morte di Giulia non sarebbe stata vana». 


IL FUTURO


«Trovarsi senza moglie e con una figlia persa così tragicamente è naturale che spezzi il cuore, ma io ho anche altri due figli e desidero fare di tutto affinché siano felici. Lotterò giorno per giorno per loro. Quando li vedo ridere, vedo mio figlio ballare, istintivamente ballo con lui. Perché so che Giulia sarebbe felice. Mi è stata tolta una ragazza speciale che ho definito un gigante. Amava il prossimo e questo è quello che ho imparato da lei. Prima non capivo perché si spendesse per aiutare gli altri. Oggi, la sua morte mi ha reso un uomo migliore e ho imparato cosa significhi fare qualcosa per chi è più fragile». 
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Il Gazzettino