ADRIA - La famiglia di Gimmy Lionello cerca la verità. A distanza di una settimana dal tragico incidente che ha strappato alla vita il 41enne adriese, c'è...
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APPELLO AI CICLOAMATORI
La sua richiesta è indirizzata ai cicloamatori come il fratello che quotidianamente percorrono quella strada. «Chiedo a chi ha visto qualcosa di farsi avanti per fornire a tutti noi che gli volevamo bene informazioni utili ai fini di ricostruire la dinamica dell'accaduto e di avere la possibilità di sapere che cosa è realmente successo. Vi chiedo di condividere questo appello tra tutti i vostri contatti e, per rispetto di noi famigliari, vi prego di contattare solo l'agenzia che ci tutela al 345.0757015».
LA TRAGEDIA
Lionello, mercoledì della scorsa settimana, come faceva spesso, in sella alla sua bicicletta da corsa, stava percorrendo la Statale 16, all'altezza di Stanghella, quando è stato coinvolto in un incidente stradale. É morto all'ospedale di Padova, dove era stato trasferito con l'elicottero dopo 20 minuti di tentativi di rianimazione sul posto. Lo schianto sarebbe avvenuto intorno alle 13, quando stava ritornando da Solesino, dove abita la fidanzata. Secondo una prima ricostruzione, sarebbe finito contro l'auto che lo precedeva, guidata da un rodigino di 68 anni. Lionello sbalzato dal sellino, avrebbe battuto violentemente il capo sull'asfalto ed in particolare su una pietra. Intanto è stata eseguita l'autopsia eseguita e il magistrato ha firmato il nullaosta per la restituzione della salma Gimmy che dovranno fissare la data del funerale.
PASSIONE A DUE RUOTE
Il 41enne, al momento in cerca di occupazione, abitava con i familiari, la madre Jolanda Sacchetto ed il padre Olivo al civico 7 di Borgo XXV Luglio. Grande amante del ciclismo, Lionello aveva indossato i colori del team adriese Mtb Tuttinbici. Nell'ultimo anno si era tesserato con il Pontecchio Bike Life. Aveva avuto anche trascorsi calcistici in società polesane e padovane.
Guido Fraccon
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Il Gazzettino