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UDINE - Auguri, Gianpaolo Pozzo. Oggi il numero uno dell'Udinese compie 80 anni, oltre 35 dei quali passati al timone del club, ovvero un terzo della gloriosa storia del sodalizio. Dal 1986 il patron ha guidato la società con intuizione, competenza, coraggio e con quella passione che lo ha spinto a superare ostacoli di natura non soltanto tecnica ma anche economica che sembravano insormontabili. E l'Udinese Calcio è via via diventata un modello ispiratore, con bilanci a posto e atleti di valore assoluto, partecipando per 11 anni alle Coppe europee, forte di 27 tornei consecutivi in A (con il prossimo).
LA STORIA
Tutto inizia nella primavera del 1986. Gianpaolo Pozzo fa parte di una cordata di industriali intenzionata a rilevare le azioni di Mazza, ma ben presto rimane solo. Nel frattempo escono le prime notizie secondo cui l'Udinese sarebbe coinvolta in un illecito sportivo, la vicenda del cosiddetto Totonero. Il 5 agosto la Giustizia sportiva condanna il club alla retrocessione in serie B. In appello la sentenza viene rivista, ma in peggio. Niente B, ma una penalizzazione di 9 punti da scontare: in pratica, una retrocessione postdatata.
GRANDI CALCIATORI
Dall'86 nella squadra bianconera hanno militato calciatori tra i migliori in assoluto: Edinho, Galparoli, Graziani, Bertoni, Collovati, Miano, Sensini, Balbo, Branca, Bertotto, Calori, Poggi, Bierhoff, Turci, De Sanctis, Pizarro, Iaquinta, Fiore, Giannichedda, Rossitto, Helveg, Jorgensen, Appiah, Bachini, Locatelli, Muntari, Christian Zapata, D'Agostino, Quagliarella, Inler, Handanovic, Asamoah, Pepe, Di Natale, Sanchez, Pereyra, Bruno Fernandes, De Paul, Fofana, Musso, Deulofeu, con tante scuse a coloro che abbiamo dimenticato.
TECNOLOGIA E STADIO
Il proprietario ha pure il merito di aver favorito l'abbattimento del muro che sembrava indistruttibile e che si opponeva all'introduzione della tecnologia nel calcio. Nel 2006 ha commissionato al Cnr la realizzazione del primo moviolone, strumento dedicato al gol non-gol, e poi della prima versione del Var. In seguito ha concretizzato un sogno ancora più grande: la costruzione dello stadio di proprietà, elegante e confortevole. Un sogno che il patron aveva cominciato a coltivare sin dall'inizio del 2000. Dapprima era disposto ad assumersi l'onore di coprire tutti gli spalti del Friuli, ma ha sempre trovato resistenze nell'Amministrazione comunale, poi ha affrontato di petto il problema, trovando nel 2008 in Furio Honsell una persona altrettanto decisa e concreta. Il sindaco aveva sposato il suo progetto, permettendo di realizzare l'opera che rappresenta un investimento importante per il club, ma soprattutto per la città di Udine e l'intero Friuli. La corsa di Pozzo continua: ora il suo obiettivo è quello di consentire alla squadra di posizionarsi nella parte sinistra della classifica. In cuor suo, vuole rivedere i bianconeri in Europa.
Il Gazzettino