Baggio, escursionista trovato dopo una settimana, la gioia della famiglia: «Preparati e tanto cuore, grazie ai soccorritori»

GONARS - La telefonata dei carabinieri di Pulfero, arrivata alle 11 di sabato mattina, ha riportato la serenità in casa Baggio a Gonars: Gianpaolo, 31 anni, ingegnere che...

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GONARS - La telefonata dei carabinieri di Pulfero, arrivata alle 11 di sabato mattina, ha riportato la serenità in casa Baggio a Gonars: Gianpaolo, 31 anni, ingegnere che risiede nella frazione di Prestento a Torreano, è sopravvissuto per una settimana bevendo un po' d'acqua sporca e coprendosi con le foglie secche recuperate nella cengia in cui ha trovato la salvezza dopo essere scivolato in un canalone del selvaggio versante del Matajur che si sviluppa da Stupizza. Baggio sta meglio, ma ha bisogno di riposo per recuperare forze e ritrovare le forma fisica. La gratitudine - sua, dei genitori Lorenzo e Annamaria, delle sorelle Agnese e Maria Pia, e dei fratelli Giacomo e Matteo - nei confronti dei soccorritori che non hanno mai perso la speranza di ritrovarlo vivo, è sconfinata. «Nonostante la lunga permanenza all'addiaccio Gianpaolo era in buone condizioni di salute e di spirito quando è stato riportato a valle dai soccorritori - ha scritto la famiglia in una lunga nota di ringraziamenti -. Non si può descrivere l'immensa gioia che questa notizia ci ha portato, dopo sette lunghissimi giorni di spasmodica attesa. I nostri più vivi ringraziamenti vanno a tutti coloro che hanno partecipato a qualunque titolo alle ricerche sia dalla parte italiana che da quella slovena, sia personale ufficiale che volontari: Soccorso alpino Fvg, Soccorso alpino della Guardia di finanza, Vigili del fuoco, Polizia locale di Udine, Carabinieri, Protezione civile, Elifriulia, Centro di cooperazione interforze di Thörl-Maglern, Soccorso alpino sloveno».

La gioia della famiglia

Spiegano che la «straordinaria preparazione, professionalità e umanità di queste persone sono state per noi fin dai primi momenti una garanzia che niente sarebbe stato lasciato intentato per ritrovare il nostro Gianpaolo. Il loro lavoro è stato metodico, minuzioso e caparbio. È stato un lavoro fatto con grande intelligenza, ma anche con tanto cuore ed è per questo che alla fine di questa vicenda non solo abbiamo riavuto Gianpaolo fra noi, ma abbiamo anche avuto la riprova che è proprio il sentimento di reciproca fiducia fra gli uomini ad accendere quelle scintille che spesso producono miracoli». La famiglia Baggio esprime gratitudine nei confronti di tutta la comunità di Gonars e di don Michele per le preghiere e l'affetto. «Ringraziamo i colleghi di lavoro di Gianpaolo per la loro vicinanza e collaborazione - concludono i genitori e i fratelli di Gianpaolo -. Siamo riconoscenti alle autorità di Gonars, Pulfero e Torreano per il loro interessamento. In questa lunghissima settimana molte altre persone si sono adoperate in vario modo per starci vicino e dare una mano, non mancheranno certo occasioni per ricordarle e ringraziarle una ad una».

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Il Gazzettino