Addio a Giancarlo Re, scrittore coraggioso contro il perbenismo

Giancarlo Re
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PORDENONE - Marketing e pubblicità come lavoro quotidiano, ma libri come passione, libri da scrivere, da stampare, da accompagnare fino al lettore. Questa era la vita di Giancarlo Re, nato a Gradisca d’Isonzo nel 1932, inventore della casa editrice Libra e lui stesso scrittore. È morto ieri mattina, alle 11, in ospedale.




Era malato da appena un mese, una fine improvvisa che lo ha tolto alla moglie Odetta Noghera con la quale viveva nel condominio Boscoverde, al figlio Stefano di 52 anni e alla figlia Alessandra di 46.

Era arrivato a Pordenone 40 anni fa, subito era entrato in Zanussi, poi si era messo in proprio lavorando sempre nel settore del marketing. Con la pensione la casa editrice aveva preso tutto il suo tempo.



Aveva collaborato anche con il Gazzettino negli anni Novanta, ma si era occupato di tutto: dai libri sulla cultura industriale locale e in particolare sulla Zanussi a quelli sui dolci e le ricette perdute, dalla poesia di Biagio Marin ai testi sui santini della religiosità popolare, fino alla celebrazione delle glorie sportive del Friuli Venezia Giulia.



Giancarlo Re aveva esplorato la storia della città, aveva osservato la sua gente e se ne era uscito con un giallo contro il perbenismo di provincia, "Assassinio al Festival", ambientato a Pordenonelegge, uscito a fine settembre dello scorso anno. Non era il primo giallo, ma è stato il suo ultimo lavoro. Protagonista il giornalista ex pubblicitario Peter Stucchi, inviato dal suo giornale milanese a Pordenone per seguire le indagini di un vecchio delitto irrisolto, nei contorni del quale si leggono le tracce dell'omicidio di Annalaura Pedron.

I funerali saranno celebrati con ogni probabilità, lunedì, ad un’ora da definire, nella chiesa del Beato Odorico. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino