Giallo sulla morte di Paolo Strozzi, ritrovato nel Bacchiglione con il casco: era con un amico, avrebbero acquistato eroina

Il corpo di Paolo Strozzi è stato ripescato nelle acque del Bacchiglione
CORREZZOLA - Si arricchisce di particolari il giallo sulla morte di Paolo Strozzi, il 55enne ex camionista di Ariano nel Polesine, ripescato giovedì scorso dalle acque...

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CORREZZOLA - Si arricchisce di particolari il giallo sulla morte di Paolo Strozzi, il 55enne ex camionista di Ariano nel Polesine, ripescato giovedì scorso dalle acque del Bacchiglione, in via Argine sinistro, in località Brenta d’Abbà. “Monci”, questo il soprannome della vittima, non era solo quel giorno. Assieme a lui c’era un amico, un coetaneo che abita anch’egli ad Ariano. E i due, prima di concedersi il giro in moto, avrebbero acquistato eroina. Questa la ragione che ha spinto il pubblico ministero Silvia Golin, titolare dell’inchiesta affidata ai carabinieri di Piove di Sacco, ad indagare per morte in conseguenza di altro reato e spaccio di sostanze stupefacenti, al momento a carico di ignoti. La dinamica della morte di Strozzi, ripescato con il casco da motociclista ancora allacciato, resta ancora da chiarire. Tutte le ipotesi investigative sono al vaglio degli uomini dell’Arma. Le prime risposte potrebbero giungere dall’esame autoptico sul corpo dell’ex camionista. Se ne occuperà oggi il medico legale Rafi El Mazloum.

GLI INTERROGATORI

Nelle ultime ore i carabinieri hanno interrogato ripetutamente l’amico che si trovava assieme alla vittima. Stando a quanto trapela da fonti investigative, l’ultima persona che potrebbe aver visto Strozzi ancora vivo non avrebbe fin qui fornito una chiara ricostruzione dei fatti. Il suo racconto non avrebbe al momento trovato molti riscontri. Le sue dichiarazioni vengono definite fantasiose. É probabile che i due abbiano assunto eroina ma soltanto l’autopsia potrà confermare quest’ipotesi. Quando è stato ripescato dai vigili del fuoco, il cadavere di Paolo Strozzi era gonfio d’acqua. Ed era praticamente impossibile raccogliere qualsiasi tipo di indizio. Secondo gli investigatori a non quadrare è il comportamento dell’amico che si sarebbe ben guardato dal dare l’allarme e allertare i soccorsi. Perché non ha fatto nulla nel tentativo di aiutare Strozzi dopo che quest’ultimo era finito nel Bacchiglione? Aveva forse qualcosa da nascondere? Quesiti a cui si cercherà di dare una risposta non appena verranno rese note le cause del decesso. Al momento le ipotesi più probabili restano quelle del gesto volontario – della motocicletta di Strozzi si sono perse le tracce, non è ancora stata ritrovata nonostante le ricerche dei pompieri - o dell’incidente, una caduta in acqua magari provocata dall’assunzione di una massiccia dose di eroina. Sono in corso ulteriori accertamenti nel tentativo di risalire all’identità del pusher che avrebbe venduto lo stupefacente ai due amici.

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Il Gazzettino