Nel giallo sulla morte di Sofyia e Pascal spuntano due mail segrete

Sofyia Melnik assieme a Pascal Albanese: la loro morte è ancora un misterp
CORNUDA Due indirizzi mail, entrambi riconducibili a Sofyia Melnik e Pascal Albanese, di cui gli investigatori trevigiani vogliono conoscere le password e sui quali vogliono...

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CORNUDA Due indirizzi mail, entrambi riconducibili a Sofyia Melnik e Pascal Albanese, di cui gli investigatori trevigiani vogliono conoscere le password e sui quali vogliono operare l’accesso. Ma le autorità degli Stati Uniti, cui è stata presentata la domanda per rogatoria, continuano a rimbalzare sui “no” posti dai provider, che hanno sede negli Usa. È questo il tassello che manca al sostituto procuratore Giulio Caprarola prima di chiudere le indagini sul delitto, avvenuto nel novembre del 2017, della 46enne ucraina, trovata morta alle pendici del Monte Grappa la viglia di Natale di 3 anni fa. «Uno scrupolo -spiega il pubblico ministero- perché non si dica che non è stata battuta anche quella pista».


CONCLUSIONI DELINEATE
Ma le conclusioni dell’inchiesta sono ormai delineate: quello di Sofyia Melnik fu un omicidio, perpetrato da Pascal Albanese, che successivamente al delitto decise di togliersi la vita. La rogatoria italiana si è incagliata sul fatto che i due indirizzi di posta elettronica sono composti da acronimi. Gli americani e loro leggi in materia di privacy intendono essere sicuri che facciano effettivamente riferimento a Sofyia e Pascal. Un certezza che, al contrario, hanno gli italiani, che hanno trovato tracce di attività legata ai due account all’interno dei computer e soprattutto degli otto hard disk che sono stati prelevati dalla villetta poco dopo il ritrovamento del corpo di Pascal, apparentemente suicidatosi una decina di giorni dopo la scomparsa della donna. Il corpo di Sofyia Melnik venne ritrovato nel giorno della vigilia di Natale da un cacciatore ai piedi di un burrone, all’altezza di uno dei tornanti della strada che da Bosco porta verso Cima Grappa. L’autopsia dirà che la donna era stata selvaggiamente picchiata, adombrando l’ipotesi che fosse stata scaraventata nel burrone quando era ancora viva, data la posizione fetale che ricorda quella di una persona che sembra ripararsi dal freddo. Pascal Albanese venne invece trovato impiccato 12 giorni dopo la scomparsa di Sofiya.


MORTE VIOLENTA


La morte della Melnik fu particolarmente cruenta; vittima di vero e proprio pestaggio sul suo corpo venne rinvenuta una lesione al collo, un colpo violento e fatale. Inizialmente quella lesione era stata attribuita alla caduta della donna nel burrone, ma, stando ad ulteriori accertamenti, sembra ormai chiaro che le è stata inferta dal suo assassino, che l’avrebbe gettata nel burrone quando era ancora viva e agonizzante. Il post mortem ha poi chiarito che la donna è deceduta il 15 novembre, giorno della sua scomparsa, o al più tardi nelle prime ore del giorno seguente. Stabilire con precisione l’ora del decesso è stato impossibile per gli investigatori, a causa dell’avanzato stato di decomposizione alterato dal clima, particolarmente rigido e dagli attacchi degli animali. Ma i riscontri sul corpo hanno però lasciato comprendere che l’interprete è deceduta più o meno nelle 24 ore che sono seguite alla sua scomparsa. Alcune delle ipotesi portano, per spiegare perché sia stata uccisa da Pascal Albanese, ad una pista di tipo economico: Sofyia voleva smetterla con una vita di finzioni e bugie, forse si era addirittura innamorata. E aveva deciso di lasciare Pascal che, a quel punto, avrebbe visto tutta la sua esistenza, che ruotava intorno alla bella ucraina, andare in fumo.

 

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Il Gazzettino