Festa nelle stradine del Ghetto per la ricomparsa di tabarri e spuncioni

Il tabarro, un indumento apprezzatissimo da tutte le fasce di cittadini negli anni del dopoguerra
PADOVA - L’occhio vuole la sua parte, e anche il palato. Weekend all’insegna dello stile anni Cinquanta e del gusto anni Duemila: oggi e domani, dalle 10 alle 22,...

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PADOVA - L’occhio vuole la sua parte, e anche il palato. Weekend all’insegna dello stile anni Cinquanta e del gusto anni Duemila: oggi e domani, dalle 10 alle 22, in Ghetto andrà in scena la prima edizione di Tabarri e spuncioni veneti. Si tratta nientemeno che di un raduno di tabarristi, organizzato dall’associazione IlPadovaGhetto in collaborazione con l’assessorato al Commercio del Comune, il cui intento è far rivivere l’atmosfera della città nel periodo dell’immediato secondo dopoguerra. Per l’occasione, in mostra anche alcuni esemplari dell’epoca di biciclette a motore Mosquito; mentre lungo via San Martino e Solferino, via dei Fabbri, via Soncin e via dell’Arco sfileranno alcuni figuranti che indosseranno i tabarri più prestigiosi. Durante la manifestazione, alla quale sono attesi centinaia di appassionati da ogni parte d’Italia, rimarranno aperte le botteghe e le osterie del Ghetto.



EMOZIONI DI UN TEMPO
«Faremo riassaporare le emozioni che settant’anni fa i padovani vivevano quotidianamente passeggiando lungo il più pittoresco quartiere di Padova – sottolinea Giorgio Mattoschi, del direttivo de IlPadovaGhetto – desideriamo fare memoria del centro di una volta, quando centinaia di persone, fra cui tantissimi universitari, sfoggiavano con orgoglio il tabarro, magari fumando il classico sigaro toscano o la pipa». E proprio il Ghetto, ricorda Mattoschi, era il luogo dove gli studenti squattrinati avevano la possibilità di racimolare qualche soldo impegnando il loro tabarro. «Ce n’erano di tutte le fatture – spiega – da quelli che venivano indossati dai contadini, fatti con tessuti poveri, ai tabarri pregiati, esibiti dai borghesi e dalla classe medio-alta». Si tratta di un indumento immortale «che riaffiora e diventa un sogno. Elegante, unico, caldissimo: indossato la prima volta, poi è impossibile lasciarlo nell’armadio». Oggi sono poche decine i padovani doc che portano il tabarro nel periodo invernale. «Sono sicuro che basterebbe riaccendere la curiosità attorno ad esso; ha veramente l’opportunità di godere di una vita nuova».

Oggi e domani tutte le osterie, fra le quali L’Anfora (una delle più antiche di Padova), proporranno “spunceti e spuncioni” a tutte le ore. «IlPadovaGhetto - sottolinea la presidente della stessa associazione, Valentina Bassan – è stato istituito nell’ottobre del 2021 per volontà di alcuni commercianti. Ci auguriamo che tanto i padovani quanto i turisti si riapproprino di queste suggestive stradine: camminando qui pare davvero di tornare indietro nel tempo». «Questa è una nuova dimostrazione di come i nostri commercianti possano segnare la differenza per la vivacità del territorio, offrendo occasioni di incontro e di approfondimento culturale – commenta l’assessore al Commercio del Comune, Antonio Bressa - IlPadovaGhetto sta portando attenzione e visibilità al Ghetto, un’area speciale del nostro centro storico, che oggi è viva e suggestiva grazie al loro impegno. Continueremo a sostenerli per aumentare l’indotto positivo».

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Il Gazzettino