Mostre e concerti per i 500 anni ​del ghetto ebraico

VENEZIA - «Gli ebrei non hanno alcuna nostalgia del ghetto. Il ghetto rappresenta segregazione. Per questo motivo non festeggiamo nulla, ma commemoriamo un fatto che rimane...

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VENEZIA - «Gli ebrei non hanno alcuna nostalgia del ghetto. Il ghetto rappresenta segregazione. Per questo motivo non festeggiamo nulla, ma commemoriamo un fatto che rimane una tragedia». Lo ha detto il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna, presentando mercoledì a Roma le manifestazioni programmate a Venezia per i 500 anni del ghetto della città lagunare. Era il 29 marzo 1516 quando il Senato veneziano decretava che tutti «li giudei» dovessero abitare insieme in un'area recintata e sorvegliata della città: il quartiere "Getto", dove venivano gettati i resti delle lavorazioni di una fonderia di rame. Ma dalla creazione del ghetto, ha proseguito Gattegna, «venne fuori un esempio di altissima tradizione culturale, intellettuale e religiosa». E l'anniversario sarà anche occasione, hanno ricordato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, «per combattere l'antisemitismo e il negazionismo di oggi».


Tanti gli eventi (fra mostre, musica e conferenze) in programma dal 29 marzo, data di un concerto dell'Orchestra della Fenice diretta dall'israeliano Omer Meir Wellber. Come una mostra storico-documentaria dal 19 giugno al 13 novembre a Palazzo Ducale e la rappresentazione al Campo del Ghetto di "Il mercante di Venezià di William Shakespeare (26-31 luglio). Prevista anche una raccolta fondi internazionale per il restauro del Museo Ebraico e delle sinagoghe cinquecentesche. «Bisogna ricordare ancora una volta, per non dimenticare mai un orrore senza pari - dice il governatore Luca Zaia - bisogna respingere l'antisemitismo e soffocare con la forza della storia e della testimonianza le teorie negazioniste che hanno ripreso a fare capolino. Come Regione - ha concluso Zaia - siamo impegnati per una valorizzazione storica e culturale dell'identità ebraica; una comunità da sempre ben integrata e legata alla storia della Repubblica Serenissima, in un'epoca nella quale in Spagna, in Germania e in Inghilterra, si praticava la persecuzione».


Lo spot per i 500 anni del ghetto
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Il Gazzettino