Gettonisti, si muove l'Anac e la Regione impone i 100 euro

Gettonisti, si muove l'Anac e la Regione impone i 100 euro
Per la prima volta in Veneto un'azienda sanitaria ha imposto a una ditta esterna di rispettare il tetto dei 100 euro all'ora nella fornitura dei medici a gettone. Su...

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Per la prima volta in Veneto un'azienda sanitaria ha imposto a una ditta esterna di rispettare il tetto dei 100 euro all'ora nella fornitura dei medici a gettone. Su questo tema martedì l'Anticorruzione aveva scritto ai ministeri della Salute e dell'Economia, per sollecitare il varo di un decreto che faccia chiarezza sul fenomeno, sempre più diffuso (e sregolato) in tutta Italia. Ebbene l'indomani l'Ulss 5 Polesana ha deliberato l'adeguamento dei costi del servizio, che nell'Ortopedia di Rovigo e Trecenta era arrivato a 118,75 euro, in modo da rispettare le indicazioni della Regione.


LA REVISIONE
Lo scorso 28 settembre Luciano Flor, direttore generale dell'area Sanità, aveva inviato una nota a tutti i dg sull'esternalizzazione delle prestazioni sanitarie. Da allora la linea veneta è chiara, in quanto «al fine di armonizzare le tariffe riconosciute agli operatori di mercato fornitori dei servizi», viene prescritto che gli importi orari posti a base d'asta «non debbano essere superiori ai 100 euro/ora». Così sarà per il reperimento degli ortopedici mancanti nei due ospedali polesani, visto che l'Ulss 5 ha chiesto e ottenuto dall'impresa Medical Service Assistance Srl di Roma la disponibilità ad accettare la revisione dei prezzi inizialmente pattuiti: per un turno di 12 ore, non più 1.425 euro, bensì 1.200. «Sul fronte dei gettonisti ci siamo sempre tenuti in contatto con l'Anac», sottolinea Flor.


LA CONGRUITÀ
Invece altre Regioni solo nelle ultime settimane hanno inviato la richiesta di parere sulla congruità dei prezzi (sempre più elevati) applicati dalle ditte. Ha spiegato l'Autorità presieduta da Giuseppe Busia: «Aziende sanitarie e ospedali, specie in reparti sensibili come Pronto Soccorso e Anestesia, si trovano in grossa difficoltà operativa per mancanza di medici. Molti di questi si licenziano, per tornare allo stesso posto assunti da cooperative private, con costi orari e giornalieri moltiplicati». Il problema è che non esiste «alcun quadro normativo certo, che possa indicare come procedere con tali assunzioni a ore, con quali limiti, entro quali prezzi, con che tipo di durata giornaliera». I rischi sono molteplici: «L'elevato costo dei servizi; l'inadeguatezza del servizio offerto; la scarsa affidabilità del servizio (pensiamo alla lucidità di un medico dopo 36 ore filate di servizio); il far west dei contratti».


IL MERCATO


Sostanzialmente la gestione viene lasciata al mercato. In certi casi le aziende sanitarie riescono a restare entro i 100 euro fin dall'inizio della trattativa. Per esempio l'Ulss 3 Serenissima ha appena conferito alla coop Aurum Assistance 10 turni di 12 ore per un paio di mesi nell'Anestesia e rianimazione di Chioggia, dove mancano 6 dei 14 specialisti previsti in organico, a 1.150 euro al turno più Iva. Invece l'Ulss 2 Marca Trevigiana si è trovata ad assegnare alla International Medical System Srl 90 turni ordinari e 22 fasce di reperibilità notturna, nell'Ortopedia e traumatologia di Montebelluna, al prezzo medio di 122 euro l'ora.

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Il Gazzettino