​Berlino si inventa il "Pur Secco", la Germania approva e fa spallucce

​Berlino si inventa il "Pur Secco", la Germania approva e fa spallucce
TRIESTE - Non bastavano il falso prosciutto di San Daniele e il parmigiano taroccato. Adesso arriva sui mercati il finto Prosecco, denominato astutamente "Pur Secco",...

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TRIESTE - Non bastavano il falso prosciutto di San Daniele e il parmigiano taroccato. Adesso arriva sui mercati il finto Prosecco, denominato astutamente "Pur Secco", all’evidente scopo di trarre in errore i consumatori devoti alla straordinaria eccellenza in bottiglia prodotta dal Veneto e dal Friuli Venezia Giulia. Ma la sorpresa più autentica è un’altra: sapete in quale Paese si tenta tale genere di operazione?




Sono i tedeschi, i rigoristi, i migliori d’Europa. Il "Pur Secco" è proprio roba loro. E fa a pugni con le regole che l’Europa s’è data in tema di prodotti tutelati dal marchio Dop.



A sollevare il caso è un’interrogazione alla Commissione europea di tre deputati italiani al Parlamento di Strasburgo: l’ex ministro Paolo De Castro, Nicola Danti e la vice capodelegazione italiana, la friulana Isabella De Monte. «Chiediamo alla Commissione – sottolinea l’eurodeputata di Pontebba - di intervenire subito affinché la Germania blocchi l’uso improprio e ingannevole di tale etichetta». Difatti «Berlino non sta rispettando il Regolamento 1308/2013 dell’Unione europea, che protegge le Dop contro qualsiasi usurpazione, imitazione o evocazione della denominazione protetta, per evitare che il consumatore sia ingannato».



La vicenda è nota da qualche tempo alle autorità. De Monte spiega che «già lo scorso ottobre l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari aveva trasmesso alle autorità tedesche la richiesta di attivare gli opportuni controlli per far cessare l’utilizzo illecito del termine “Pur Secco”». Invece, le autorità della Germania «hanno valutato non vi siano ragioni sufficienti per giustificare un intervento nei confronti del produttore». In altre e più dirette parole: le regole europee, sembrano dire i tedeschi, vanno rispettate solo quando convengono a noi.



I tre esponenti italiani definiscono tale atteggiamento «inaccettabile», in quanto «lesivo degli interessi dei produttori italiani». Si profila dunque la possibilità pratica che Berlino subisca un "avviso" dalla Commissione di Bruxelles, che in mancanza di ravvedimenti operosi da parte dei produttori del "Pur Secco" e delle loro istituzioni pubbliche potrebbero avviare una procedura d’infrazione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino