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VILLAMARZANA - La logistica è il futuro, si diceva. Il commercio online è in continua espansione, si diceva. Con la Zls sarà un fiorire di imprese, si diceva. Eppure per 130 lavoratori del grande centro di smistamento Geodis che sorge nella tribolata macroarea fra Arquà e Villamarzana, la prospettiva è di rimanere a piedi. Già dal prossimo primo agosto. Per questo già da ieri, come spiega il segretario della Camera del Lavoro di Rovigo Pieralberto Colombo, «le lavoratrici e i lavoratori della Geodis sono in sciopero contro il rischio di chiusura del sito, che si potrebbe verificare a partire dal prossimo luglio. Sono in pericolo 130 posti di lavoro, con larga presenza di lavoro femminile. L’astensione dal lavoro proseguirà anche nei prossimi giorni». E oggi alle 11, davanti all’ingresso del complesso, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e vertici confederali terranno una conferenza stampa con le lavoratrici, i lavoratori per illustrare i dettagli della situazione.
LA DENUNCIA
«Quanto sta succedendo - rimarca il segretario della Cgil - potrebbe essere solo un anticipo delle conseguenze che stanno producendo le scelte aziendali di Amazon, in questa occasione unico committente di Geodis». Il polo Geodis polesano, infatti, lavora con la monocommittenza di Amazon. Un contratto, stipulato ormai sette anni fa, che in passato sembrava una manna e ora sembra essersi trasformato in una mannaia.
SOCIETÀ E CONTRATTI
Resterà dunque vuoto l’enorme capannone da 45mila metri quadrati, che sorge lungo la Transpolesana, a un passo dallo svincolo dell’autostrada A13? Un polo in una collocazione ideale, che è solo locato a Geodis e che nell’estate del 2021 è stato ceduto da Deka Immobilien Investment GmbH, per conto del fondo immobiliare aperto tedesco Deka Immobilien Europa, a Eurozone Logistics Fund, gestito da Bnp Paribas Reim. Fondi senza radici locali. Come senza radici locali è la francese Geodis, colosso mondiale della logistica, controllata dal Gruppo Sncf, la società nazionale delle Ferrovie francesi, che è attiva in 120 Paesi, quarto operatore europeo e settimo mondiale. Solo Geodis Italia ha un fatturato da 273 milioni e circa quattroila dipendenti. Con un polo logistico anche a Boara Pisani. E del resto, senza radici locali è anche Amazon, che è senza radici per eccellenza. È la globalizzazione, bellezza. A rimetterci, però, non sono freddi numeri, ma persone in carne e ossa, esperienze, vite, famiglie. Qualcuna, in questo caso, completamente travolta, perché fra i 130 lavoratori del polo polesano c’è anche più di una coppia, con marito e moglie o compagno e compagna entrambi dipendenti. Resta da capire, quindi, quale sarà il loro futuro. Resta da capire anche perché Geodis, che ha numeri da capogiro, abbia deciso di tagliare il Polesine come se fosse un ramo secco. Se l’esclusiva con Amazon non è più vantaggiosa, quella si può tagliare e aprire le porte ad altri soggetti, visto anche l’annuncio di pochi giorni fa dell’acquisizione da parte di Geodis di Trans-o-flex, rete tedesca leader nella consegna di prodotti farmaceutici a temperatura controllata, che ben si sposerebbe con le realtà farmaceutiche polesane. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino