Gelato scontato se porti la coppetta da casa. E i clienti arrivano con le scodelle

Nicola Dal Piva al banco della sua gelateria
BELLUNO - «Il gelato deve tornare a essere il dolce di tutti». E se ti porti la coppetta da casa, ti faccio anche lo sconto. Parola di Nicola Dal Piva, che a fine...

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BELLUNO - «Il gelato deve tornare a essere il dolce di tutti». E se ti porti la coppetta da casa, ti faccio anche lo sconto. Parola di Nicola Dal Piva, che a fine maggio ha aperto la sua Antica Gelateria Bellunese nella vecchia piazzetta di Cavarzano, a Belluno. Sua l'iniziativa, alquanto singolare, che si ripromette di rilanciare il gelato per riscoprirlo come un «dolce popolare», alla portata di tutti. «Un po' come il caffè dice Dal Piva. Mi immagino che il gelato possa essere, al pari, un momento di relax che tutti devono potersi concedere». E così, mentre i prezzi continuano ad aumentare e tutto diventa sempre più caro, Dal Piva vuole andare controcorrente. Un post su Facebook e la sfida è lanciata: «Mi sono stufato di vendere il mio gelato a un euro e 40. Non ha senso, perché di questo costo, 20 centesimi sono tutti sprecati per il packaging: coppetta, cucchiaino, carta per l'asporto. La proposta che faccio è molto semplice: porta una coppetta da casa e ti faccio lo sconto. Il gelato lo pagherai così solo un euro e 20».

L'IDEA
Doppio vantaggio, a ben guardare: allo sconto sull'acquisto si aggiunge anche un aiuto per la salvaguardia dell'ambiente. «Lo spreco del packaging è un problema. A fine giornata, i cestini della mia gelateria sono riempiti. Pensare che spendiamo dei soldi per poi buttarli via in questo modo mi ha fatto venire l'idea: via il packaging. E si paga di meno». È la soluzione più conveniente, secondo Dal Piva, visto che le confezioni biodegradabili sono anche più costose di quelle attuali: «Un vero paradosso». Ma la pallina di gelato a un euro e 20, «come ai vecchi tempi», vuole strizzare prima di tutto l'occhio alle famiglie: a conti fatti, è come se ogni sei palline se ne ricevesse una in omaggio. Mangiare un gelato in famiglia può diventare un problema. Così Dal Piva ha deciso di bloccare i prezzi. «Tutto sta aumentando. Se pensiamo agli ingredienti, una confezione da 25 chilogrammi di destrosio che costava 45 euro a giugno ora la pago 60 euro. Chiaro che di fronte a queste spese dovrei aumentare i prezzi. Ma non ci sto. Il gelato deve essere accessibile a tutti: ecco il cuore della mia idea».

LE REAZIONI


La curiosità degli avventori non è mancata, tanto che nel giro di neanche 48 ore dal lancio già una decina di persone si è presentata in gelateria con una coppetta portata da casa. «Quasi tutte donne e un signore che abita qui vicino. Non me lo aspettavo. Ma è bello pensare che così si possa ricreare quella dimensione sociale che stiamo perdendo. Venire in gelateria è un po' ricreare una dimensione familiare: sentirsi a casa». Se l'iniziativa porterà i suoi frutti si vedrà. Intanto la passione di Dal Piva, che ha ripreso la tradizione di famiglia (il fratello della nonna si era trasferito in Germania per aprire una gelateria), lo sta portando a sperimentare sempre nuove idee. E nuovi gusti. La nuova frontiera sarà l'invito a fare un salto gelateria per un aperitivo: con il «gusto spritz» e il «gusto mojito», si potrebbe reinventare anche l'happy hour. E tutto sempre al «vecchio» prezzo. Ma a patto che vi portiate la coppetta da casa.

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Il Gazzettino