Riaprono le gelaterie per asporto, centinaia di golosi al bancone

Gelaterie riaperte
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TREVISO - Quelli che hanno organizzato l'apertura di emergenza non sono stati delusi. Ieri pomeriggio a Treviso è scoppiata la gelatomania da post quarantena. Centinaia i gelati e le coppette da asporto venduti. Gelato al cioccolato: primo sballo in tempo di Covid-19. Il brivido del cono vero o della coppetta espressa, dalle mani di un gelataio bianco vestito (con mascherina) è stata la sorpresa di ieri pomeriggio. Nessuno aveva pensato a richiamare dipendenti o a lustrare la vetrina. Invece alle 13,30 è arrivata la notizia: via libera all'apertura. E in molti hanno rotto gli indugi. I trevigiani, quasi increduli di fronte ad una vetrina aperta e a una figura umana deambulante, hanno risposto con entusiasmo. E così, il rito del gelato ha segnato un primo ritorno alla normalità.


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IN FILA CON LA MASCHERINA
Tutti diligentemente in coda, rispettando le distanze di un metro, con mascherine e guanti, in non più di due in negozio, hanno potuto ordinare il cono con i gusti preferiti. Sgabelli di fronte all'ingresso ma menù dei gusti al Re del Gelato di via Roma. «Abbiamo aperto in mezz'ora- conferma Denise- sino ad ora è andata bene. Ma a prescindere da questo è importante partire. Diamo un'iniezione di positività. I clienti? Confusi e felici». Non tutto il paniere di gusti era allestito. «Ma sono stati comprensivi, c'è un clima da the day after in cui abbonda la collaborazione». Leccolandia e la gelateria di San Niccolò non hanno alzato le serrande, come pure Stefano Dassiè. «Siamo stati colti in contropiede ma ben venga. Io mi sono fiondato in negozio per iniziare la sanificazione. Ho terminato ieri a mezzanotte. Ma questa mattina sono qui. Felicissimo di riaprire i battenti».
IL PIENONE
L'apertura pomeridiana di ieri è stata un successone per la Gelateria La Romana. «Un bagno di affetto, siamo contentissimi- spiega il titolare, Gianluca Sottovia- nelle prime due ore sono entrate 50 persone. Tutti diligenti e rispettosi. Per il primo giorno abbiamo consegnato solo le vaschette evitando coni e coppette, ma da oggi si riprende con il servizio normale». Sottovia mostra le mascherie brandizzate della Gelateria. «Che bello questo ritorno alla vita: va detto che noi abbiamo sempre lavorato, e benissimo con la consegna a domicilio. L'esperienza Foodracer è stata positiva. Le persone in quarantena hanno mangiato tantissimo gelato. Ma vuoi mettere la passeggiata in centro e il cono da asporto? Incomparabile». Fila anche a Ladolce gelato artigianale in viale IV novembre. «Noi abbiamo messo il numero per non creare assembramenti- conferma Marika, la titolare- abbiamo sentito la conferenza stampa e siamo partite immediatamente». Le due commesse servono coni e coppette. Le persone sorridono e si ritrovano il gusto di un ritrovato pomeriggio primaverile.
AMPIA SCELTA

A differenza degli altri locali, Ladolce ha tutti i gusti. «Ma noi abbiamo sempre lavorato e benissimo con la consegna a domicilio-riprende la proprietaria- due mesi in cui non c'è stata recessione. La modalità Foodracers funziona molto bene». Intanto davanti, è finito il gusto cioccolato. «C'è stato il pienone, non ce lo aspettavamo- si giustificano- ma è bello che le persone mettano, con tutte le cautele, il naso fuori casa». Nonostante la chiusura imposta il 9 marzo, quasi tutte le gelaterie si sono organizzate per la consegna gratuita a domicilio. Un metodo che probabilmente ha cambiato le abitudini delle famiglie trevigiane e che non è detto tramonti con la Fase 2. Senza dubbio però, questo sarà il primo week-end dopo 2 mesi, in cui si potrà pensare di scendere a fare due passi fino alla sosta dolce in gelateria. Ed è subito primavera.
Elena Filini
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Il Gazzettino