Contrabbando gasolio: sequestrati beni per oltre 2 milioni, due arresti

Contrabbando gasolio: sequestrati beni per oltre 2 milioni, due arresti
GORIZIA - La Guardia di finanza di Gorizia ha arrestato due persone e sequestrato beni per oltre due milioni di euro durante un'operazione di contrasto al contrabbando...

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GORIZIA - La Guardia di finanza di Gorizia ha arrestato due persone e sequestrato beni per oltre due milioni di euro durante un'operazione di contrasto al contrabbando internazionale di gasolio


Lunghi tragitti sospetti
Questa volta i contrabbandieri, pur di evitare il confine goriziano, avevano deciso di tornare dalla Slovenia, dove si recavano a prelevare il gasolio di contrabbando, passando dal valico di Prato alla Drava, frazione di San Candido (Bolzano), proseguendo attraverso la strada statale 49 fino a Bressanone, dove, dopo aver fatto ingresso sul tratto autostradale A22, continuavano fino ad Affi e, da qui, riprendevano il percorso su strade secondarie fino a giungere in provincia di Brescia, luogo in cui si trovava il punto di deposito e distribuzione illegale del gasolio.

Sono stati gli anomali percorsi di alcune cisterne di un’azienda di trasporti, con un’unità operativa a Montichiari, a convincere i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Gorizia che quei tragitti erano sospetti e avevano lo scopo di sfuggire ai controlli dei veicoli che importano prodotti sottoposti ad accise o imposta di consumo. Una volta completate le indagini, le fiamme gialle goriziane, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brescia, Michele Stagno, sono entrati nell’azienda bresciana scoprendo che era in realtà il centro di stoccaggio e di distribuzione di un imponente traffico internazionale di gasolio, prelevato in una località slovena situata poco prima del confine con l’Ungheria ed introdotto in Italia in evasione d’imposta con la falsa classificazione del prodotto petrolifero come “additivo per cemento”.  

I sequestri 
Le operazioni di perquisizione del deposito, che hanno visto l’impiego di ben 14 militari, si sono concluse con l’arresto in flagranza di reato dei due persone sorprese ad eseguire le attività di scarico del gasolio di contrabbando, con la denuncia a piede libero di una terza persona e con il sequestro preventivo d’urgenza del deposito di 250 m2, con annessa area pertinenziale di 16.000 m2, di 70.000 litri di prodotto petrolifero, e di due motrici e quattro rimorchi utilizzati per il traffico internazionale di gasolio, beni del valore complessivo di circa 2.000.000 di euro.  

I reati contestati
Sono l’associazione per delinquere transnazionale, la sottrazione all’accertamento e al pagamento dell'accisa sugli oli minerali, la frode in commercio, la falsificazione dei documenti di trasporto attraverso l’indicazione nelle lettere di vettura internazionali di società destinatarie fittizie con sede in Germania, Spagna, Grecia, Malta, Cipro, nonché di false classificazioni del prodotto petrolifero come lubrificante o additivo. 

I 70.000 litri di prodotto sequestrato vanno ai pompieri 

Dalla successiva analisi delle prove raccolte a seguito delle perquisizioni è emerso che l’azienda bresciana ha introdotto illegalmente nel territorio nazionale, tra il 2015 ed il 2016, 1.110.000 litri di prodotto petrolifero successivamente impiegato come gasolio per autotrazione in alcune province del Lazio e della Campania, con un’evasione di accise per 685.314 euro. I 70.000 litri di prodotto sequestrato, che a seguito delle analisi chimiche è risultato essere composto per l’80% di gasolio e il restante 20% di olio vegetale, idoneo a garantire la carburazione in motori diesel, su autorizzazione dell’autorità giudiziaria, sono stati assegnati al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, anche per consentire l’immediato impiego nelle aree del centro Italia colpite dal recente sisma Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino