Gatto seviziato: lingua bucata per far passare uno spago e legarlo al collo

Il gatto Max salvato nei giorni scorsi a Lendinara
PORTO TOLLE - Dopo il recente caso a Lendinara col gatto Max seviziato e ora in cura, nuovo crudele episodio su un felino, stavolta a Porto Tolle, vittima di una vera...

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PORTO TOLLE - Dopo il recente caso a Lendinara col gatto Max seviziato e ora in cura, nuovo crudele episodio su un felino, stavolta a Porto Tolle, vittima di una vera barbarie. Non sarebbe un caso isolato nell’estremo Delta: almeno tre i gatti ridotti in quelle condizioni, uno solo dei quali è stato salvato. A ricercare ormai da due giorni il micio è Gabriella Gibin, presidente della commissione provinciale Tutela dei diritti animali che insieme a un nutrito numero di volontari sta cercando di recuperare l’animale anche con l’uso di foto-trappole. «Assistiamo purtroppo a troppi casi di maltrattamento nei confronti di animali indifesi - commenta la presidente -. Sul territorio abbiamo un serio problema di randagismo felino. Associazioni e volontari non riescono più a far fronte alle troppe richieste di aiuto per recuperi di animali feriti, di gatti da sterilizzare e di animali maltrattatati». 

ATTI DI CRUDELTÀ


Il che non giustifica atti di crudeltà inaudita contro questi esseri viventi. «A Porto Tolle ho cercato di recuperare un altro gatto cui è stata bucata la lingua per fargli passare uno spago all’interno e poi legata stretta al collo in modo che non potesse più nutrirsi - continua Gibin -. Sarà fatta denuncia in entrambi i casi. Ringrazio quanti mi hanno affiancata nelle ricerche». Alla domanda sul perché si arrivi a tanta crudeltà la presidente risponde: «Per chi ama gli animali non è concepibile fare del male a una creatura vivente, ma non tutti la pensano così. Molti proprietari tengono il loro cane incatenato o rinchiuso in uno spazio molto ridotto, senza rendersi conto che questa è un’azione crudele. Altri, se non riescono più a prendersi cura dei loro animali, invece di chiedere aiuto finiscono per abbandonarli o farli vivere in posti sporchi e insalubri». A questo si aggiungono soggetti più pericolosi: «I maltrattatori seriali lo fanno per piacere - rimarca Gibin -. Si divertono ad arrecare dolore e sofferenza agli animali portandoli alla morte. Non avrebbero problemi a far del male anche alle persone». Il problema è di educazione: «La sensibilizzazione all’interno delle scuole è importantissima per aumentare istruzione e rispetto verso gli animali. Essenziale sarebbe un maggior supporto da parte delle istituzioni per far fronte al problema del randagismo felino. A tal proposito saranno depositate proposte e soluzioni per risolvere la situazione. È un dovere civico e morale».
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Il Gazzettino