Gattino seviziato e gettato fuori dall'auto in corsa: ​«Gli hanno premuto un occhio spingendoglielo dentro l'orbita e non solo»

Gattino nero seviziato - Foto di Marcela Lukášíková da Pixabay
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PORDENONE - Gratuita quanto inumana, gratuita crudeltà o qualcosa di ancora più oscuro e misterioso, come il sacrificio durante riti satanici? È la domanda che si pongono in molti, tra gli amanti degli animali, interrogandosi su cosa ci sia dietro le sevizie patite da un povero gattino che non ha superato la ferocia dei suoi aguzzini, morendo una settimana dopo il suo ritrovamento. Lo avevano buttato fuori da un'auto di passaggio davanti al bar di Puja di Prata, secondo quanto raccontato da testimoni che hanno poi allertato chi sapevano si sarebbe preso cura di quel piccolo essere che respirava ancora. Lo avevano soccorso portandolo dal veterinario le sacilesi Barbara e Adriana. Il triste episodio è avvenuto sabato 4 marzo. «Attendiamo ancora l'esatta relazione della veterinaria» racconta Barbara, ma ha già riferito che, purtroppo, essere stato gettato fuori dall'auto non è stato la cosa peggiore che quel povero gattino abbia subito.


LE SEVIZIE
La povera bestiola, probabilmente colpevole solo di essere di colore nero, una tinta legata a medievali superstizioni, è stata seviziata in molti, dolorosissimi modi. "Gli hanno premuto un occhio spingendoglielo dentro l'orbita. Ovviamente l'ha perso. Presentava poi moti segni esterni di maltrattamenti: in alcune parti del corpo cicatrici mal rimarginate, segno di ferite inferte e non curate, in altre, segni di bruciature o di un trascinamento forzato su una superficie ruvida. L'orrore è completo nell'impossibilità di determinare con sicurezza se si trattasse di un maschietto o una femminuccia. I barbari che l'hanno martoriato si sono accaniti anche sulle sue parti più intime. «Ci sono segni di un'asportazione dozzinale», testimonia inorridita Barbara. In pochi mesi di vita, i veterinari che hanno tentato di salvarlo stimano potesse avere all'incirca 6 mesi, il gattino ha subito più violenza di quanta si dovrebbe dover sopportare in tutte le sette vite che si racconta abbiano i gatti. Pesava solo 900 grammi, quando se ne sono liberati risultava visibilmente denutrito e disidratato. L'esame del sangue ha poi mostrato anche una devastante infezione in corso. Nonostante le cure, è morto sabato mattina. Ora Barbara e Adriana cercano testimoni, convinte che ci sia chi sa perché quel gattino ha subito così tante malefatte. Difficile immaginare sia stata opera di ragazzini che certo non viaggiano in auto.


I PRECEDENTI


Quello dei primi di marzo non è l'unico episodio del genere registrato in zona. L'anno scorso a lato della provinciale Pordenone Oderzo fu trovato un altro giovane micio nero: morto, gli occhi gli erano stati brutalmente asportati. La zona del ritrovamento, non molto distante a quella del secondo e più recente episodio. L'inquietante dubbio che possa esserci da quelle parti qualcuno che pratica oscuri riti esoterici, messe nere e simili. «Lanciamo un accorato appello affinché chi ha visto o sa qualcosa si faccia avanti perché simili crudeltà non sono ammissibili. Sicuramente c'è chi ha notato l'auto dalla quale è stata buttata fuori la povera bestiola». Un noto gruppo animalista pordenonese starebbe vagliando l'ipotesi di procedere con una denuncia contro ignoti. Notoriamente gatti, ma anche corvi, vengono usati nei riti satanici come animali da sacrificare. La zona tra Pasiano e Prata non è l'unica dove ci sono dubbi di riunioni di questo tipo. In passato si indagò sull'ex cotonificio Makò di Cordenons, la zona delle sorgenti, alla Serenissima a Polcenigo, ma anche ad Aviano e a Tamai di Brugnera. I vertici ecclesiastici hanno più volte lanciato l'allarme, negli anni, segnalando un'interesse crescente da parte soprattutto dei giovani che arrivano ai riti satanici veri e propri partendo dalla curiosità per le sedute spiritiche. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino