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MESTRE - «Un altro pezzo di Mestre che se ne va. Era un negozio storico». La notizia della chiusura della gastronomia Secco, in via Fapanni, è stata annunciata ieri da un cittadino che passando accanto al mercato di San Michele, ha fotografato le serrande chiuse e il negozio vuoto. Numerosi commenti si sono susseguiti nel post pubblicato sul social Facebook, in ricordo di un'attività presente a Mestre da più di 40 anni. Nel 1983 la famiglia Secco diede inizio a un'attività destinata a diventare un punto di riferimento per chi cercava specialità tipiche, stoccafisso e altri prodotti di produzione artigianale come la pasta fresca, i tortelli, biscotti, primi e secondi piatti. Ora il negozio è chiuso definitivamente, come da qualche giorno anche la profumeria Modus al civico 19 di via Olivi, dalle cui vetrine non si vedono più né merce né mobilio.
«La presenza delle attività alimentari si è ridotta ai minimi storici commenta Maurizio Franceschi, direttore Confesercenti metropolitana - Tenendo conto dei tanti supermercati presenti e dell'offerta nei centri commerciali, si tratta della continuità di un fenomeno iniziato da molto tempo». È cambiato il modo di consumare dell'utente? «Si sono modificate le abitudini e la modalità di rivolgersi alle attività commerciali sostiene Massimo Gorghetto, presidente di Confcommercio Mestre - È chiaro che i prodotti in sofferenza sono quelli più tradizionali.
Per quanto riguarda la chiusura della profumeria, entrambi i vertici delle associazioni di categoria ritengono che ci sia una sofferenza legata al commercio on line. La profumeria "Beautiful" da via Olivi si è trasferita da tempo in via Poerio e una delle strade storiche del commercio mestrino è oggi abbandonata a una crisi profonda. Ma c'è anche chi apre in centro città. Tra una decina di giorni in Galleria Matteotti, al numero 8 dove una volta c'era un negozio di cibi biologici, inaugurerà la galleria d'arte "Vecamp srl". Il progetto è di Giorgia Nicolin, che nella vita è insegnante di francese oltre che appassionata di cultura, ospiterà pittori e scultori. «C'è una trasformazione negli spazi che prima erano occupati dai negozi di vicinato, di abbigliamento - osserva sempre Franceschi - con attività più legate a servizi, cultura e creatività».
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