Organizzavano via social gare con gli scooter nelle zone industriali, denunciati due minorenni

I giovanissimi arrivavano dalle province di Vicenza, Venezia e Padova per le competizioni clandestine con i motorini elaborati

RIESE PIO X (TREVISO) - Gare di moto clandestine in zona industriale. Denunciati due minorenni italiani, un 14enne e un 15enne trevigiani ritenuti i presunti promotori ed...

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RIESE PIO X (TREVISO) - Gare di moto clandestine in zona industriale. Denunciati due minorenni italiani, un 14enne e un 15enne trevigiani ritenuti i presunti promotori ed organizzatori di gare a tutta velocità con i ciclomotori senza alcuna autorizzazione. 

Le gare clandestine in zona industriale

Le indagini portate avanti sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minori di Venezia, sono state avviate dopo un intervento avvenuto nel mese di settembre dai militari dell'Arma nella zona industriale del Comune di Riese Pio X. Il tutto è partito da una domenica pomeriggio dopo che un cittadino aveva segnalato al 112 che numerosi conducenti di motocicli e ciclomotori erano intenti a gareggiare in velocità. Arrivati sul posto i militari hanno rilevato effettivamente la presenza di una trentina di giovani con ciclomotori, per lo più scooter, alcuni dei quali alla vista dei Carabinieri sono fuggiti. Nell'immediato sono stati identificati una decina di ragazzi poco più che maggiorenni residenti nelle province di Treviso, Vicenza, Venezia e Padova. Alcuni degli scooter che gareggiavano erano dei prototipi sprovvisti di targa e assicurazione. Alcuni presenti, in  sella a dei motocicli regolarmente targati che, messi alle strette, hanno riferito ai militari di essere lì per un raduno di scooter modificati e truccati pubblicizzato via social. Tra i problemi segnalati dai militari, anche la presenza massiccia di spettatori a queste gare che erano ammassati a bordo strada senza protezioni a dividerli da coloro che gareggiavano. 

Gli inviti agli eventi diffusi tra i social

I ragazzi si davano appuntamento grazie a Whatsapp e Telegram. Lì pubblicizzavano l'evento con la locandina corredata dai video della competizioni illegali avvenute prima dell'arrivo dei Carabinieri. Proprio la disamina dei filmato ha mostrato chiaramente gare in velocità di ciclomotori sui lunghi rettilinei della zona industriale di Riese Pio X, con tre o quattro piloti ai nastri di partenza, intervallate da singole esibizioni di giovanissimi motociclisti che effettuavano “impennate e “sgommate” davanti ai numerosi coetanei assiepati a bordo strada, spettatori appassionati delle rischiosissime e sconsiderate manovre. I successivi controlli sui profili social dei ragazzi e sui numeri connessi alla gara, hanno portato i militari a risalire ai due presunti organizzatori delle competizioni: un 15enne che aveva già promosso altri tre raduni (uno nel dicembre del 2021 nel vicentino e altri due sempre a Riese Pio X) e un 14enne amministratore di un altro gruppo social che ha collaborato con l'altro.

L'ultimo messaggio degli organizzatori delle gare

Presi gli organizzatori delle gare clandestine, i ragazzi hanno lasciato un ultimo messaggio sul loro profilo Instagram corredato dalla scritta "Fine" e un cuore rosso spezzato. «Ragazzi, grazie di averci sostenuto in tutti i progetti del booster e del ciao - scrivono - ringrazierei tutti uno ad uno del supporto ma purtroppo tutte le cose belle finiscono com'è finita la crew 2.0. Chiediamo ad ognuno di voi di far girare la voce del raduno per lasciare e per far capire loro che il nostro mondo delle moto non morirà mai. Vi ringrazio ancora di tutto, è stato bello finché è durato e spero di rivedervi a Vallà».


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Il Gazzettino