VENEZIA - Il Canal Grande, così, loro non l’avevano mai visto. Un lungo rettilineo d’acqua, solitamente trafficato come una tangenziale tra vaporetti, gondole e...
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LA SOFFIATA «Un’operazione - spiega il questore Maurizio Masciopinto - che nasce dalla collaborazione con i cittadini. Le loro segnalazioni sono state fondamentali e per questo li ringrazio». Il fenomeno, infatti, va avanti da qualche tempo. I ragazzini, dopo aver passato la loro serata, si ritrovano sotto al ponte di Rialto con i loro barchini. Da qui, due alla volta, partono in gara. Una corsa di 500 metri, mezzo chilometro lanciato dal Ponte a Ca’ Foscari. Moto ondoso a parte, il rischio è altissimo: due motoscafi lanciati a gran velocità in Canal Grande possono causare danni enormi, un pericolo per loro e per gli altri. Presa la segnalazione, la questura la notte tra sabato e domenica, intorno alle 2, ha organizzato il blitz: le varie pattuglie, con barche non di ordinanza, e a piedi senza divisa, hanno lentamente accerchiato il gruppo. Non è chiaro se sotto ci fossero anche giri di scommesse clandestine, ma l’ipotesi più probabile, secondo la polizia, è che si trattasse di bravate tra ragazzi, quelle in cui si corre più per la gloria che per soldi.
Adesso si procederà con i controlli sui motori. Capire, cioè, se si tratti di normali fuoribordo da 40 cavalli (il limite di potenza consentito per chi non ha la patente nautica) o se sia stata apportata qualche modifica per renderli più veloci. Intanto, però, comunque si procederà al sequestro delle imbarcazioni coinvolte. Poi si penserà alle eventuali sanzioni. «Tengo a sottolineare però - conclude Masciopinto - che si è trattato di un’azione preventiva. Dovevamo intervenire prima che potesse succedere qualcosa. Questi ragazzi non sono dei delinquenti, sono dei giovani che probabilmente si sono fatti prendere la mano anche per via della situazione decisamente anomala». La laguna, nel recente passato, ha visto numerosi incidenti nautici con barchini coinvolti e, nella maggior parte dei casi, erano stati dei giovanissimi a farne le spese. Per evitare nuove tragedie, si era cercato in ogni modo di limitare i rischi, in particolare in Canal Grande dove anche la Procura aveva accertato dei flussi di traffico decisamente sopra la norma. Qualcuno, però, evidentemente ha pensato di sfruttare quella anomala quiete del post lockdown per sorvolare le regole. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino