Procedure, ricorsi, Covid: così la burocrazia rende infinita la gara in sanità

Azienda Zero
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VENEZIA - Storia di una gara infinita. È quella con cui Azienda Zero vorrebbe rifornire le Ulss del Veneto di kit sterili in tessuto-non-tessuto: camici, teli, cuffie, calzari, spugne, garze, salviette, insomma tutto quello che serve per ogni intervento in sala operatoria e per ciascuna prestazione in ambulatorio, dal parto naturale al trapianto di fegato, passando per la cataratta e la radiografia. La commessa è indubbiamente importante, dato che la base d'asta sfiora i 70 milioni di euro per un quinquennio di fornitura, più un altro biennio di rinnovo e un ulteriore semestre di proroga. Ma i tempi sono decisamente lunghi, visto che dopo due anni e mezzo l'iter è tuttora in corso, rallentato dai tempi biblici della macchina burocratica e giudiziaria, evidentemente incomprimibili al di fuori delle procedure di emergenza utilizzate con il Covid.

LA COMMISSIONE

Tutto comincia il 25 gennaio 2019, quando viene bandito l'appalto suddiviso in cinque lotti territoriali, pari a oltre il 95% degli enti e delle aziende del servizio sanitario regionale. La commissione giudicatrice viene nominata l'11 giugno: presidente Milvia Marchiori, direttore dell'ospedale di Camposampiero; componenti Diego Babolin e Luigi Donà, coordinatori infermieristici rispettivamente alla clinica ortopedica di Padova e al blocco operatorio di Vicenza. Gli esperti lavorano per tutto l'anno, valutando le offerte tecniche, le demo del supporto tecnologico offerto dai concorrenti e le campionature testate. Così il 21 febbraio 2020, mentre a Vo' scoppia il primo focolaio di Coronavirus, vengono aperte le buste e approvate le graduatorie, tanto che il 20 marzo arriva la delibera con l'aggiudicazione della fornitura alla cordata guidata da Servizi Ospedalieri e al gruppo Medline International Italy. È trascorso poco più di un anno dal bando, un periodo assolutamente ragionevole. 

IL TRIBUNALE

Ma i ricorsi sono in agguato da parte dei candidati esclusi. Cardiva Italia e Molnlycke Health Care ai rivolgono al Tribunale amministrativo regionale, che il 15 ottobre annulla gli atti. La vincitrice Medline fa appello al Consiglio di Stato, che fra il 17 e il 21 giugno conferma i verdetti del Tar Veneto, eccependo un vizio nella verifica tecnica dei materiali. Così il 29 giugno Azienda Zero comunica alla commissione giudicatrice che, in ragione delle sentenze, vanno ripetute le prove pratiche sulle campionature presentate dai concorrenti già ammessi. Il problema è che nel frattempo sono passati mesi e il Covid ha cambiato tutto. Infatti l'indomani Donà riferisce la propria impossibilità alla prosecuzione dei lavori in commissione, poiché è andato in pensione il 1° ottobre 2020. Rientrare per l'occasione? Non è possibile: dal momento che frattanto è partita la campagna di vaccinazione, il sanitario ha assunto un incarico di collaborazione coordinata e continuativa per l'attività di somministrazione delle dosi con un contratto di 36 ore settimanali, per cui ha rassegnato le proprie dimissioni da componente della terna giudicatrice.

LA DELIBERA

Al direttore generale Roberto Toniolo non resta che nominare un sostituto. La delibera è del 30 agosto e individua Emanuela Zonzini, coordinatrice delle sale operatorie dell'azienda ospedaliera di Verona. Ora la commissione dovrà rifare la valutazione. E avanti.
 

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Il Gazzettino