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VENEZIA - Storia di una gara infinita. È quella con cui Azienda Zero vorrebbe rifornire le Ulss del Veneto di kit sterili in tessuto-non-tessuto: camici, teli, cuffie, calzari, spugne, garze, salviette, insomma tutto quello che serve per ogni intervento in sala operatoria e per ciascuna prestazione in ambulatorio, dal parto naturale al trapianto di fegato, passando per la cataratta e la radiografia. La commessa è indubbiamente importante, dato che la base d'asta sfiora i 70 milioni di euro per un quinquennio di fornitura, più un altro biennio di rinnovo e un ulteriore semestre di proroga. Ma i tempi sono decisamente lunghi, visto che dopo due anni e mezzo l'iter è tuttora in corso, rallentato dai tempi biblici della macchina burocratica e giudiziaria, evidentemente incomprimibili al di fuori delle procedure di emergenza utilizzate con il Covid.
LA COMMISSIONE
Tutto comincia il 25 gennaio 2019, quando viene bandito l'appalto suddiviso in cinque lotti territoriali, pari a oltre il 95% degli enti e delle aziende del servizio sanitario regionale.
IL TRIBUNALE
Ma i ricorsi sono in agguato da parte dei candidati esclusi. Cardiva Italia e Molnlycke Health Care ai rivolgono al Tribunale amministrativo regionale, che il 15 ottobre annulla gli atti. La vincitrice Medline fa appello al Consiglio di Stato, che fra il 17 e il 21 giugno conferma i verdetti del Tar Veneto, eccependo un vizio nella verifica tecnica dei materiali. Così il 29 giugno Azienda Zero comunica alla commissione giudicatrice che, in ragione delle sentenze, vanno ripetute le prove pratiche sulle campionature presentate dai concorrenti già ammessi. Il problema è che nel frattempo sono passati mesi e il Covid ha cambiato tutto. Infatti l'indomani Donà riferisce la propria impossibilità alla prosecuzione dei lavori in commissione, poiché è andato in pensione il 1° ottobre 2020. Rientrare per l'occasione? Non è possibile: dal momento che frattanto è partita la campagna di vaccinazione, il sanitario ha assunto un incarico di collaborazione coordinata e continuativa per l'attività di somministrazione delle dosi con un contratto di 36 ore settimanali, per cui ha rassegnato le proprie dimissioni da componente della terna giudicatrice.
LA DELIBERA
Al direttore generale Roberto Toniolo non resta che nominare un sostituto. La delibera è del 30 agosto e individua Emanuela Zonzini, coordinatrice delle sale operatorie dell'azienda ospedaliera di Verona. Ora la commissione dovrà rifare la valutazione. E avanti.
Il Gazzettino