«Io nulla c’entro con il Mose». Ecco la seconda puntata sulla verità di Giancarlo Galan, il riassunto di quattro ore...
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Ecco la seconda puntata sulla verità di Giancarlo Galan, il riassunto di quattro ore passate con quello che fino all’anno scorso, era l'uomo politico più potente del Nordest, il quale continua a proclamarsi estraneo allo scandalo del Mose, a negare di aver ricevuto tangenti da Giovanni Mazzacurati e Piergiorgio Baita, nonostante le tante carte raccolte dall’accusa e il successivo patteggiamento.
Baita, Minutillo, Mazzacurati dicono che lei era sul libro paga del Consorzio Venezia Nuova.
«Nessuno di loro dice di avermi mai consegnato una lira».
Mazzacurati dice di averla "stipendiata" con un milione all’anno, e questa è una delle imputazioni per cui ha patteggiato.
«Non so come fanno a credere alle sue balle...»
Baita dice che lei veniva pagato fino al 2005 attraverso la Minutillo e dopo il 2005 attraverso Chisso. Ammettiamo che la Minutillo i soldi se li sia tenuti, ma Chisso?
«Se li ha presi, a me non li ha dati. Li avrà spesi per le sue campagne elettorali. La Minutillo i soldi se li è tenuti. Avete presente i 200mila euro che Baita dice di averle dato all’hotel Santa Chiara per me? Al partito, non a me, al partito ne sono arrivati 150. Mi spiego?»
Questa è nuova.
«Come si è tenuta i 50 mila euro sul conto corrente a me intestato a San Marino. Ha falsificato la mia firma ed ha inviato il fax per ritirare i soldi. Lo ha fatto dall’ufficio di Sistemi Territoriali. Ho le prove. Io l'ho cacciata per questo»...
Il Gazzettino